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Europa League Forza Cinque – S1 E3

L’Europa League è una delle competizioni più pazze, coinvolgenti e divertenti del mondo. Andiamo a scoprire i protagonisti delle semifinali dell’Europa League 2020.

Yassine Bounou

Yassine Bounou è stato preso in prestito dal Girona per il ruolo di secondo portiere nel Siviglia, alle spalle di Vaclik. Lopetegui ha però cambiato le gerarchie a inizio luglio, mandando titolare tra i pali il 29enne marocchino. Una scelta azzeccata. Tre clean sheets nelle ultime tre partite di Liga, compreso un assist nella partita contro il Maiorca e grande protagonista in Europa League, parando tra l’altro un rigore a Raúl Jiménez nei quarti. In semifinale, contro il Manchester United, Bono si è ripetuto con un’altra grande prestazione, superato solo dal rigore di Bruno Fernandes. Sei parate, di cui almeno quattro incredibili, hanno fermato i Red Devils e contribuito a portare il Siviglia alla sesta finale della sua storia tra Coppa UEFA/Europa League.

Bruno Fernandes & Lindelof

Luuk de Jong del Siviglia si infila e segna facilmente senza essere marcato attentamente e la rabbia di aver subito un goal, poi rivelatosi decisivo, ha fatto sbroccare letteralmente Bruno Fernandes. L’ex Sporting Lisbona ha puntato il dito sul compagno di squadra Lindelof, reo di non aver fatto bene il suo lavoro. Lo svedese non ci sta e nasce in mondovisione un siparietto molto focoso tra i due, tra contestazioni tattiche e qualche parole pesante.

Lautaro Martinez

Il Toro nel post lockdown è stato caratterizzato dai rumori che lo vogliono al Barcellona. Svogliato, poco determinato. Ma l’argentino ha capito che si diventa grandi attraverso i trofei e non con i trasferimenti di mercato, cosicché in queste final eight si è vista un po’ di garra in più. Contro lo Shakhtar si è scatenato: doppietta fenomenale, assist al partner Lukaku e immagine copertina della seconda semifinale.

Andriy Pyatov

È risaputo che il portiere ucraino nella sua carriera ha combinato diverse papere, una anche nell’ultima finale di Coppa UEFA vinta dallo Shakhtar Donestk. In occasione del primo goal di Lautaro Martinez ha rinviato male, avviando Barella all’azione per l’assist all’argentino. Ha preso 5 sberle e non dà mai l’impressione di essere una sicurezza per i compagni. Com’è possibile che sia sempre il titolare tra club e nazionale?

Nicolò Barella

Che centrocampista. Corre, si inserisce, recupera, a volte segna, a volte assiste i compagni. Unisce quantità e qualità. Intercetta tre palle nella partita contro lo Shakhtar, di cui una nell’azione per l’assist al goal di Lautaro. È un peperoncino impazzito in mezzo al campo che fa di tutto.

Forse deve migliorare i passaggi (solo il 63% contro gli ucraini) ma è un dato che si può aggiustare col tempo. Ha detto in un’intervista che Conte lo ha aiutato a usare di più la testa. La userà sempre di più. Sta di certo che a 23 anni è stato il migliore in campo, a parte i cannonieri, in una semifinale europea. Tanta tanta sostanza


Su Sottoporta il meglio del calcio internazionale: Lo Shakhtar e l’ultima Coppa Uefa

Foto di copertina tratta dalla pagina Twitter ufficiale dell’Europa League

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