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Il curioso caso del Wellington Phoenix

I neozelandesi del Wellington Phoenix militano nella massima serie del campionato australiano. Per una serie di circostanze, i Nix, non possono partecipare a nessuna competizione internazionale per club.

Dal 2007 la società neozelandese del Wellington Phoenix milita nella A-League, il livello più alto del campionato di calcio della vicina Australia. Una partecipazione che ha portato il club ad ottenere, anno dopo anno, risultati sportivi via via più importanti. Nonostante il terzo posto raggiunto nel 2020, la squadra non ha potuto, però, calcare i palcoscenici internazionali conquistati sul campo.

Una presenza pianificata ad hoc.

La partecipazione di un club della Nuova Zelanda al campionato australiano è ormai un’abitudine. Nel 1999 il Football Kingz di Auckland viene ammesso, per la prima volta, alla National Soccer League. Qualche stagione più tardi la Football Federation Australia (FFA) prende la decisione di sostituire lo storico campionato nazionale, istituito sul finire degli anni ’70, con la A-League. Corre l’anno 2004.

Alla base della decisione vi è la necessità di creare un format più consono al ristretto numero di partecipanti e maggiormente attrattivo per nuovi sponsor. Con la ristrutturazione del campionato anche i vertici societari del Football Kingz optano per una modernizzazione del brand, modificando la denominazione in New Zealand Knights.

Dall’esordio dei Knights alla nascita dei Phoenix.

Nelle prime due annate della neonata competizione il New Zealand Knights chiude all’ultimo posto la regular season. Ai catastrofici risultati sportivi – solamente sei vittorie in quarantadue incontri – si sommano i sempre più gravi problemi economici. A causa del dissesto finanziario, la FFA è costretta a revocare ai Knights la licenza per partecipare alla stagione successiva. Al fine di colmare il vuoto, la FFA decide quindi di sollecitare la New Zealand Football (NZF) ad avviare le procedure per l’attribuzione della licenza ad un’altra società.

Lo status semi-professionistico dei club locali costringe la NZF ad assumersi la responsabilità di trovare un investitore. L’invito viene raccolto dal magnate immobiliare Terry Serepisos, il quale mette sul piatto il milione duecentomila dollari necessari per fondare il Wellington Phoenix e iscrivere la nuova franchigia al campionato australiano.

The Cake Tin, lo stadio del Wellington Phoenix.

I Phoenix disputano le gare interne della A-League al Wellington Regional Park. L’impianto multifunzionale da 34.500 posti è stato inaugurato nel 2000 e ospita anche importanti partite di rugby e cricket. La sua denominazione attuale, per ragioni puramente commerciali, è Sky Stadium. La particolare forma ricorda, però, quella di una teglia per torte. Per questo motivo è noto anche come The Cake Tin.

All’apparenza un caso come tanti.

Per ragioni geografiche, sociali o commerciali, anche altre squadre disputano un campionato in una nazione differente dalla propria. In Europa i casi più noti sono quelli del Monaco e della coppia Cardiff City – Swansea City. La squadra del Principato è ospite della Federazione francese in quanto non possiede una Federazione propria. I due club gallesi, invece, sono affiliati alla Football Association dal 1920. Con un passato recente in Premier League, oggi non navigano in buone acque in Champioship.

Rimanendo nel Regno Unito, il Derry City non partecipa al torneo nazionale del proprio paese, ovvero l’Irlanda del Nord. Il club della città teatro degli scontri sanguinosi del Bloody Sunday del 1972 prende parte alla Premier Division della Repubblica di Irlanda, vinta in due occasioni. Nella Lowland Football League scozzese troviamo, invece, i Berwick Rangers, nonostante la cittadina di Berwick-upon-Tweed appartenga amministrativamente all’Inghilterra.

In Liechtenstein non esiste un campionato nazionale e i club locali disputano i tornei svizzeri. Sempre in Svizzera gioca anche la Campionese di Campione d’Italia. Il comune lombardo rappresenta un exclave italiana in territorio elvetico. In Italia il San Marino Calcio ha militato per oltre vent’anni tra Serie C e Lega Pro. La società, fallita qualche anno fa ma rifondata nel 2021, è iscritta oggi al campionato di Eccellenza dell’Emilia Romagna. In Spagna il Futbol Club Andorra occupa la seconda posizione in Primera División RFEF, la terza serie nazionale.

L’appartenenza calcistica ad una Federazione differente da quella competente non è una questione puramente relativa al Vecchio Continente. Vancouver Whitecaps, Club de Foot Montréal e Toronto sono le tre squadre canadesi presenti nella Major League Soccer statunitense. Nel continente asiatico, nel recente passato, non era raro che società cinesi e malesi disputassero i campionati di Hong Kong e Singapore.

Tuttavia, esiste una precisa ragione per la quale il Wellington Phoenix rappresenta un caso differente da quelli appena descritti.

La stagione 2019/2020 e il terzo posto finale.

Dopo l’ultimo posto in graduatoria nel 2007/2008, stagione d’esordio in A-League, i risultati del club sono andati successivamente in crescendo. Dal 2010 al 2012 la squadra è trascinata dalle reti del barbadiano Paul Ifill. Il club arriva per tre volte ad un passo dalla finalissima, perdendo in ogni occasione in semifinale.

Le stagioni seguenti non sono ricchissime di soddisfazioni. Ad eccezione del 2014/2015, con l’eliminazione al primo turno, il Wellington Phoenix non lotta mai per raggiungere uno dei piazzamenti validi per l’accesso alla fase finale del campionato. Nell’estate del 2019, con l’arrivo in panchina del trentatreenne Mark Rudan, va in scena una vera e propria rivoluzione. Lasciano il Wellington Phoenix quattordici giocatori, tra i quali Andrew Durante, il calciatore più presente nella storia del club, e il figiano Roy Krishna, recordman di reti segnate.

A fronte delle numerose partenze, la società acquista quindici calciatori nel tentativo di migliorare il sesto posto dell’annata precedente. La realtà supera anche le più rosee aspettative. Il messicano Dávila e gli inglesi Hooper e Ball mettono a segno rispettivamente dodici, sei e otto reti. Il terzo posto finale rappresenta il miglior risultato mai raggiunto in A-League.

In attesa di una futura partecipazione internazionale.

Dal 2006 la Federazione australiana non risulta più essere affiliata all’Oceania Football Confederation (OFC) in quanto è entrata a far parte della AFC, la Asian Football Confederation (ne abbiamo parlato anche qui). La A-League mette in palio, allora, la possibilità di disputare la Champions League asiatica.

Per la stagione in corso, 2021/2022, le prime due classificate accedono direttamente alla fase a gruppi, mentre il terzo posto disponibile viene assegnato attraverso la Coppa nazionale. La vincitrice dell’Australia Cup (FFA Cup) ha infatti la possibilità di conquistare il pass per la fase a gironi attraverso un turno preliminare.

Fino qui non ci sarebbe nulla da eccepire ma nel caso in cui fossero proprio i Phoenix a conquistare uno dei posti in palio allora lo scenario sarebbe differente. Il club neozelandese, per una questione relativa al mancato rinnovo delle licenze, non può, dal 2011, prendere parte alle competizioni continentali asiatiche.

In attesa di un giudizio favorevole da parte degli organi competenti per ottenere nuovamente la licenza necessaria, il club è impegnato a conquistare, sul campo, i risultati sportivi utili a centrare la qualificazione.

Il compito non è al quanto facile. Ad oggi il club occupa il settimo posto in classifica a cinque punti di distanza, ma una gara in meno, del Melbourne City secondo. Nella FFA Cup i Phoenix sono stati invece eliminati in semifinale dal Melbourne Victory, vincitore del torneo e già sicuro di disputare il turno preliminare della AFC Champions League 2022/2023.

La squadra riserve del Wellington Phoenix.

La squadra riserve del Wellington Phoenix prende invece parte alla National League, il massimo campionato della Nuova Zelanda. In linea teorica potrebbe quindi partecipare alla Champions League oceanica. L’unico ostacolo è rappresentato dalla qualificazione. Il club riserve dovrebbe infatti raggiungere la finale del torneo neozelandese, cosa finora mai riuscita. 

In futuro vedremo il Wellington Phoenix impegnato nella AFC Champions League?


Il meglio del calcio internazionale su Sottoporta: Dundee Derby: The closest one

Foto di copertina: wellingtonphoenix.com

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