Dalla giovinezza al Monaco 1860 fino all’esperienza in Premier League con il Norwich, Moritz Leitner si è raccontato ai nostri microfoni.
Moritz Leitner è nato l’8 dicembre 1992 a Monaco di Baviera, con origini austriache da parte di madre. È stato un centrocampista tecnico e con una buona visione di gioco. Nonostante le difficoltà nel trovare continuità, Leitner è stato spesso elogiato per la sua capacità di leggere il gioco. Lo abbiamo sentito per ripercorrere la sua carriera e conoscere meglio l’uomo dietro al calciatore.
Senza pressioni
A neanche 3 anni, Leitner inizia a calciare un pallone al FC Unterföhring, per poi passare nel 1998 al settore giovanile del Monaco 1860, dove completa la sua formazione calcistica . “Crescere in un club come il Monaco 1860 è stato fantastico. C’era sempre tanto supporto da parte dei fan. Nonostante qualche problema, non c’era mai un giorno senza che ci supportassero. E questa è una delle cose belle del calcio. Il calcio è tradizione. È stato un dono crescere in questo club“.
Leitner esordisce tra i professionisti nella stagione 2010-2011 con il Monaco 1860, in 2. Bundesliga, prima di essere acquistato dal Borussia Dortmund nel gennaio 2011. Dopo il trasferimento nel mercato invernale, viene subito girato in prestito all’Augsburg, dove totalizza 9 presenze. Tornato al Dortmund, Moritz Leitner fa parte della rosa che ha vinto Bundesliga e DFB-Pokal nella stagione 2011-2012. “L’atmosfera era veramente incredibile. Non è facile da descrivere, dovevi essere lì per viverla. Eravamo come una famiglia, credetemi. Con Marco Reus e Mats Hummels eravamo grandi amici e siamo ancora in contatto, adoro quei ragazzi. Il nostro obiettivo comune era quello di dare il massimo sul campo”.
A nemmeno 19 anni si trovava già in uno dei migliori club al mondo. “Penso che la pressione sia sempre soggettiva. Per me alla fine giocare a calcio era una cosa che ho sempre fatto. Volevo solo mostrare al mondo che eravamo migliori di altri e rendere la mia famiglia, il coach e i tifosi fieri di me. Per me giocare di fronte a grandi stadi, a grandi folle era più un regalo che la vita mi aveva fatto”. Leitner disputa 66 partite ufficiali con il club giallonero in tre stagioni, ma la forte concorrenza a centrocampo ha limitato le sue opportunità. Nessun rimpianto però: “È stata l’esperienza migliore della mia vita”. E Jürgen Klopp?
“Non è stato soltanto un allenatore, ma un membro della famiglia. Se lui ti diceva che 2+2 faceva 5, iniziavi a crederci. Saremmo andati incontro al fuoco per lui. Klopp diceva sempre che nessuno è più importante della squadra, né lui né i grandi giocatori, nessun altro. E aveva ragione. Questo era il modo in cui lui viveva il club”.
Moritz Leitner
Nella stagione 2012-13 il ragazzo di Monaco colleziona 4 presenze in Champions League con il BVB, che si gioca il trofeo nella finale tutta tedesca contro il Bayern Monaco. “È stata sicuramente un’esperienza fantastica aver avuto la possibilità di arrivare in finale. Wembley non potrò mai dimenticarlo ma fa male il pensiero di aver perso quella partita”.
Il post Dortmund di Moritz Leitner
Dal 2013 al 2015 Moritz va in prestito allo Stoccarda, dove gioca 45 partite e segna 2 gol. Successivamente, fa ritorno al Dortmund, ma trova poco spazio quindi nell’agosto 2016, Leitner si trasferisce alla Lazio per circa 2 milioni di euro. A Roma però non si ambienta come vorrebbe e accumula solo una quindicina di minuti in appena due presenze. “Ogni lega, ogni paese è diverso. Ho giocato in Germania ma anche in Inghilterra e ogni paese è diverso per quanto riguarda il calcio. Alla Lazio c’era un’altro tipo di atmosfera”.
Moritz Leitner cambierebbe qualcosa se potesse tornare indietro? “Sicuramente ci sono scelte della mia carriera che, ripensandoci, non rifarei. La mia esperienza da calciatore è stata fatta di alti e bassi ma penso che fa parte comunque della mia storia!”.
Abbiamo accennato dell’Inghilterra. Dopo un breve secondo periodo all’Augsburg, Leitner viene ceduto nel gennaio 2018 in prestito al Norwich City, club di Championship, prima di essere acquistato a titolo definitivo sei mesi dopo. Il centrocampista tedesco contribuisce in maniera importante alla promozione in Premier League dei Canaries, siglando due goal in 29 presenze.
“La Championship inglese è una delle leghe più affascinanti e interessanti al mondo. La qualità è davvero molto alta e non sembra neanche una seconda divisione. È assurdo quanti bravi calciatori ci siano: alcuni di loro non hanno niente di meno rispetto a coloro che militano in Bundesliga, Premier o Serie A. La lega ha qualità e girano tanti soldi. Possono anche spendere 10/20 milioni nelle finestre di calciomercato invernali. Se ci pensi è incredibile“.
Moritz Leitner
L’annata successiva Moritz Leitner accumula 9 presenze, tutte nella prima parte di stagione. “C’è tanta differenza tra Championship e Premier, dove ogni team è incredibile e tutti sono al top. Ogni giocatore ha addosso più pressioni, vero, ma sente più coesione all’interno della squadra. Sono fortunato ad aver giocato in entrambe le leghe”. Lasciato il Norwich, Leitner fa in tempo a vincere uno scudetto con lo Zurigo, in Svizzera, prima di ritirarsi. Adesso si diverte a giocare in Kings League, con un occhio di riguardo sempre ai suoi colleghi, che forse giocano troppo.
“L’intensità del calcio moderno è abbastanza assurda, soprattutto in Inghilterra. Credo sia una questione difficile da affrontare, ma personalmente credo che ci sono troppe partite per i giocatori. E questo può essere un problema. Si dovrebbe trovare il giusto equilibrio. Non si tratta solo di affrontare il match in campo ma tutti i viaggi relativi e tante altre cose. Non c’è di mezzo solo il benessere del corpo ma anche della mente”. Su questo tema Moritz Leitner ci tiene particolarmente e ci tiene sempre a sensibilizzare. “Abbiamo un solo corpo e dobbiamo prenderci cura affinché possiamo avere benefici anche nel futuro. Uno stile di vita sano è la cosa più importante. Bisogna focalizzarsi su se stessi e sulla propria salute mentale, che è importante dentro e fuori il campo”.
E anche noi siamo molto d’accordo con Moritz, che ringraziamo davvero di cuore.
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Immagine di copertina realizzata da Fabrizio Fasolino