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Intervista a… Dario Del Fabro

Dario Del Fabro ha debuttato neanche maggiorenne in Serie A con il Cagliari. Dopo Leeds e Kilmarnock, ecco l’esperienza olandese per il classe ’95 di Alghero.

Dario Del Fabro ha avuto sin dalla nascita quel tocco in più di internazionale, visto che sua madre è polacca. Ora che è in Olanda, dopo alcune belle esperienze nel Regno Unito, abbiamo avuto l’opportunità di intervistarlo.

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Difensore centrale possente, piuttosto dotato tecnicamente, Del Fabro debutta con il Cagliari in Serie A a 17 anni, il 21 dicembre 2012 contro la Juventus. Dopo due stagioni e sei presenze con i sardi, va in prestito al Pescara in Serie B, con cui debutta in Coppa Italia. A fine agosto, dopo neanche un mese, arriva la chiamata del Leeds United. Una di quelle cose a cui non si può dire no. “La mia prima esperienza all’estero è stata molto formativa. Andare in un altro paese a soli 19 anni non è sempre facile. Il Leeds è stato uno step importante: la Championship è un campionato di livello altissimo, dove stadi, tifo ed organizzazione sono eccellenti. Penso che il calcio britannico sia all’avanguardia da diversi anni”.

Con il Leeds il ventenne Dario apprende tanto in allenamento e dalla panchina, togliendosi lo sfizio di debuttare in FA Cup contro il Sunderland nel terzo turno dell’edizione 2014/15. “La lingua è fondamentale, senza quella è tutto più difficile. Fortunatamente sono andato in Inghilterra da giovane e sono riuscito ad impararla fin da subito. Consiglio sempre ad i calciatori che vogliono intraprendere un percorso al di fuori dell’Italia di studiare l’inglese”.

Dopo i prestiti all’Ascoli e, soprattutto, al Pisa, la Juventus offre quasi 5 milioni di euro al Cagliari per portarlo in Piemonte. Con i bianconeri non gioca mai, se non con l’U23, così dopo qualche altra stagione in cadetteria, Dario prova a sfondare fuori dai confini italiani. “L’esperienza in Scozia è stata una scelta ben ponderata. L’obiettivo era quello di aprirsi un mercato più ampio, con un occhio di riguardo al calcio inglese, ovviamente. Sono grato ad Angelo Alessio per aver riposto in me grande fiducia fin da subito, e penso di averlo ripagato con buone prestazioni”.

Dario Del Fabro Kilmarnock
Del Fabro con il Kilmarnock (foto: Instagram Del Fabro)

Con il Kilmarnock disputa un’annata sopra le aspettative, trovando anche un goal in 22 presenze di Premiership. “Ho deciso di non rimanere in Scozia perché dopo la bella stagione avevo attirato a me l’interesse di diversi club e quindi volevo nuovamente mettermi in gioco cercando di alzare il livello. I ricordi più belli della stagione in Scozia sono sicuramente le partite contro Celtic e Rangers, accompagnate da stadi pieni di 60.000 tifosi. A livello personale, il goal del pareggio al 93’ in trasferta contro l’Hibernian, di fronte alla curva degli ospiti esplosa di gioia, vale molto”.

Del Fabro in Olanda

Come detto, Olanda. Del Fabro è diventato l’undicesimo calciatore italiano a giocare in Eredivisie, con la maglia gialloverde dell’ADO Den Haag. “Non appena venni a conoscenza della chiamata dell’ADO Den Haag, decisi di accettare subito, vista la storia importante del club, il grande gemellaggio dei tifosi con quelli della Juventus e la visibilità che un campionato come l’Eredivisie può offrire. La città è bellissima, offre veramente tanto. Non a caso è la capitale amministrativa dell’Olanda. Si trova a soli 30 minuti da Amsterdam. Sfortunatamente in questa stagione colpita dal Covid non sono ammessi tifosi allo stadio. Una grave perdita, dato che la tifoseria dell’ADO Den Haag è bella calda e agguerrita. Speriamo che finisca tutto il prima possibile e che potremo tornare a gioire insieme ai nostri tifosi“.

Del Fabro non ci ha messo tanto a mostrare le sue qualità nel palleggio al mister e la sua esperienza ai compagni, confrontandosi in prima persona con gli attacchi delle big quali Ajax, PSV Eindhoven e AZ Alkmaar. “Il livello del campionato olandese è molto alto. Non a caso da qua stanno uscendo grandissimi talenti. Ci sono molte differenze rispetto alla Serie A italiana. Qua c’è più intensità e tecnica; in Italia, invece, più tattica e fisicità. I difensori in Olanda hanno richieste più specifiche nell’impostazione del gioco da dietro, cosa che in Italia ha meno rilievo. Però vedo che molte squadre in Italia stanno iniziando ad affidare più responsabilità ai difensori sotto questo aspetto“.

L’ADO non sta andando benissimo e sta lottando per non retrocedere. Obiettivo minimo è il 16° posto che garantirebbe il playout con la vincente dei playoff in Eerste Divisie. “Ovviamente l’obiettivo principale è la salvezza. Faremo di tutto per ottenerla e regalare una gioia ai nostri tifosi. Sicuramente l’ADO Den Haag merita qualcosa di importante, visto il passato di grande successo. Per quanto mi riguarda, sono focalizzato solo nel finire al meglio questa stagione, continuare a migliorarmi e crescere di partita in partita. Vedremo poi insieme alla Juventus il mio futuro”.

Intervista a cura di Cosimo Giordano. Si prega gentilmente di citare Sottoporta in ogni riproduzione su altre parti.


Il meglio del calcio internazionale su Sottoporta: Guida galattica al calcio islandese

Foto immagine di copertina: Instagram Del Fabro

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