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Jan Oblak mi ha insegnato a volare

La conquista della Liga da parte dell’Atletico Madrid porta la firma anche del pilastro sloveno che protegge la porta. Riviviamo le parate decisive della stagione di Jan Oblak.

L’Atletico Madrid ha portato a casa un trionfo tanto sofferto quanto meritato, sporco del fango degli scarpini e del sudore della camiseta rojiblanca. Le armi vincenti sono stati i 23 gol dell’indomabile Luis Suarez, la superba stagione di Marcos Llorente, il carisma di Koke e Saul Niguez, la mentalità di Diego Pablo Simeone.

Troppe volte tuttavia si tende a dimenticare che dall’altro lato del campo, quello da difendere, c’è un uomo che diventa protagonista quando l’attacco diventa cieco, ed è allora che egli diventa il pastore, il custode, il maestro che ti insegna a volare. Per l’Atletico Madrid, quell’uomo è stato Jan Oblak.

(fonte immagine: account Twitter Jan Oblak)

6° giornata, Celta Vigo 0 – 2 Atletico Madrid

Si gioca il sesto turno di Liga ma per l’Atletico è solo la quarta gara di campionato: dopo due pareggi consecutivi a reti bianche, i Colchoneros tornano alla vittoria sul campo del Balaidos di Vigo. Luis Suarez porta in vantaggio i suoi ad inizio gara, nel finale chiuderà il discorso Carrasco.

Sul risultato di 0 – 1, tuttavia, per il Celta Vigo si crea una grandissima opportunità di pareggiare: Santi Mina si trova solo davanti ad Oblak con tanto spazio, l’ex Valencia tira rasoterra ma il numero 1 sloveno si oppone con il piede e mantiene il vantaggio. Siamo solo all’inizio ma è una parata che a conti fatti ha un’importanza notevole.

(fonte immagine: account Twitter Jan Oblak)

21° giornata, Cadiz 2 – 4 Atletico Madrid

Probabilmente la partita più pazza dell’Atletico contro la formazione più pazza di questa Liga 20/21, il Cadice. Portatosi in doppio vantaggio grazie a Saul e alla doppietta di Suarez dopo il gol di Negredo, l’Atletico subisce un altro colpo da parte dello squalo di Madrid, che riapre la gara.

Sul punteggio di 2-3 per l’Atleti, al 79° Negredo fa la sponda per il colpo di testa potente del subentrato Saponjic, che tra l’altro è in prestito proprio dall’Atletico Madrid. Oblak ha un riflesso incredibile e salva i suoi, prima del gol sicurezza di Koke.

Recupero 2° giornata, Levante 1 – 1 Atletico Madrid

Nel mese di febbraio, l’Atletico vive il momento più drammatico della propria stagione: il 17 febbraio la formazione di Simeone sbatte sull’1 a 1 in casa del Levante, che si porta in vantaggio con Bardhi. Dopo il pari di Marcos LLorente, l’Atleti spreca tantissimo, specialmente con Correa che si divora un gol a porta vuota. All’88° il rischio della beffa finale: il cross di Miramon da destra trova Clerc smarcato, che incrocia al volo verso l’angolino dai 13 metri. Provvidenziale ancora una volta Oblak, bravissimo a buttarsi rapidamente a terra alla propria sinistra.

Il Levante tuttavia vincerà la gara di ritorno tre giorni dopo al Wanda Metropolitano per 2 a 0; il disastroso febbraio dell’Atletico si chiuderà con la sconfitta casalinga in Champions League contro il Chelsea. Le vittorie passano soprattutto dalle reazioni alle sconfitte.

26° giornata, Atletico Madrid 1 – 1 Real Madrid

Uno dei più spettacolari ed intensi derby di Madrid disputati negli ultimi anni, giocato purtroppo senza il calore dei tifosi. L’Atletico di Simeone primo in classifica ospita un Real Madrid scivolato in quarta posizione dopo il pareggio nei paesi baschi. I Colchoneros sbloccano con l’immancabile Suarez, che batte Courtois con un colpo d’esterno destro.

Dall’80° minuto in avanti, comincia il duello fra Oblak e Karim Benzema: il francese arriva in estirada sul cross di Vinicius ma il ginocchio dello sloveno respinge, Benzema allora si avventa sul pallone vagante ma risponde ancora Oblak che si oppone con il corpo. Un minuto dopo Benzema tira con gli occhi della tigre su calcio piazzato, ma Oblak risponde presente. Il numero 1 dell’Atleti si arrenderà all’88°, con l’ex Lione che segnerà a porta sguarnita dopo la combinazione con Casemiro. “San” Jan Oblak tiene in vetta l’Atletico ed evita la sconfitta nello scontro diretto.

28° giornata, Atletico Madrid 1 – 0 Alaves

Lo 0 a 0 dell’Atletico contro il Getafe riduce la distanza fra la capolista e le inseguitrici Barça e Real, entrambe vittoriose. I Colchoneros ospitano l’Alaves in piena zona retrocessione e sbloccano la gara con il solito Luis Suarez, in tuffo sul cross di Trippier. I padroni di casa dominano in lungo e largo ma all’82° minuto il VAR assegna un rigore all’Alaves per una gomitata di Savic ai danni di Rioja. Dal dischetto si presenta Joselu, ma Oblak è il primo a non essere d’accordo: con il primo e unico intervento della sua partita, il portiere si butta dal lato giusto e neutralizza il penalty. Standing ovation stra-meritata dagli spalti: sarebbero stati quasi sicuramente due punti in meno.

San Jan Oblak para il rigore di Joselu
Ancora San Jan Oblak (fonte immagine: account Twitter Jan Oblak)

35° giornata, Barcellona 0 – 0 Atletico Madrid

Se nel derby di Madrid era stato Oblak contro Benzema, nella gara di ritorno con il Barcellona non poteva che essere, inevitabilmente, Oblak vs Leo Messi: verso la fine della prima frazione, l’argentino parte dalla linea di centrocampo e ne salta uno, due, tre insieme fino a presentarsi al limite dell’area. Messi scarica il mancino e dalla panchina blaugrana sono già pronti a festeggiare, ma la palla accarezza il palo e va sul fondo.

Come ha fatto il cinque volte Pallone d’Oro a sbagliare, a non centrare nemmeno la porta? Messi la porta l’ha inquadrata eccome, infatti l’arbitro indica la bandierina. Oblak compie un paradon sfiorando il pallone con la punta delle dita quel tanto che basta per deviare la traiettoria perfetta dell’argentino. Una parata da numero diez, contro il migliore dei numeri diez.

Il Real Madrid nel frattempo viene fermato in casa dal Siviglia: l’Atletico supera incolume l’ultimo grande ostacolo prima della volata verso il titolo.

36° giornata, Atletico Madrid 2 – 1 Real Sociedad

Dopo essersi fermato al Camp Nou, l’Atletico deve riprendere la propria marcia perché catalani e madrileños distano solamente due punti. Detto fatto, dopo mezz’ora i Colchoneros si portano in vantaggio di due reti a zero all’Anoeta grazie a Correa e Carrasco. Ma i baschi della Real Sociedad non mollano mai, e tra fine primo tempo ed inizio ripresa creano un pericolo dietro l’altro.

Oblak deve fare gli straordinari con gli interventi: salva due volte sulle sassate di Isak, poi viene messo in difficoltà dalla girata di Portu sugli sviluppi di corner. Lo sloveno si arrenderà soltanto alla rete di Zubeldia, praticamente a due passi dalla linea di porta. Saranno gli ultimi miracoli del numero 13 colchonero.

La volata

Il colpo di cannone sparato da Luis Suarez allo stadio Zorrilla di Valladolid ha sancito la vittoria della Liga per l’Atleti, trofeo che mancava da 7 anni. Fondamentale la fame del “Pistolero di Salto” tanto quanto la prontezza dall’altro lato del campo del numero 13 sloveno, che si sta confermando come uno dei portieri migliori al mondo.

Provvidenziale, intuitivo, decisivo, addirittura santo. La stagione di Oblak si è chiusa con 20 clean sheet su 36 partite totali ed un trofeo alzato al cielo per la prima volta in carriera con i Colchoneros. Non a caso è stato eletto Player of the season.

Jan Oblak ha afferrato l’Atletico sotto le braccia e lo ha sollevato sempre più in alto, insegnandogli e apprendendo lui stesso quanto è bello imparare a volare.


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Immagine di copertina tratta da: Instagram Jan Oblak

Di Filippo Serio

Genovese edizione 1996, condivido il compleanno con la leggenda Bruno Pizzul.
Non sapendo giocare a calcio, metto creatività ed originalità nel raccontarlo.
I miei film preferiti sono le pellicole di Tarantino e le partite di Xavi Hernandez.

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