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Shakhtar Donetsk: gli 8 migliori brasiliani della storia

Sono diverse le squadre che negli anni hanno legato il proprio nome a calciatori provenienti da una nazione specifica. In Serie A per esempio il Milan in passato ha creato un legame indissolubile con i Paesi Bassi grazie al blocco Rijkaard – Gullit – van Basten. Nella storia del Chelsea invece è presente una consistente quota di italiani illustri, su tutti Vialli, Zola e Di Matteo.

Ma quella che forse ha scolpito nella mente dei tifosi il ricordo più nostalgico è lo Shakhtar Donetsk. La compagine ucraina può vantare ben 41 partecipazioni nelle competizioni europee, con in bacheca anche una Coppa UEFA vinta nel 2008/09.

Shakhtar Donetsk brasiliani
Luiz Adriano nel 2009 con un fan dello Shakhtar mentre tengono in mano una bandiera del Brasile. (credits: Ruslan Koshelyev – File:LUIZ ADRIANO with Shakhtar fan (UEFA Cup 2008-09 Semifinal in Donetsk).jpg – Wikimedia Commons https://search.app/dVM5LjJtDfAos3Dc8)

La società arancio-nera è diventata negli anni una rinomata “tappa di passaggio” per i calciatori provenienti dal Brasile con l’obiettivo di attirare un top club europeo. Non è un caso se 15 delle 25 cessioni più remunerative della storia del club provengano dal paese verdeoro. Ancora oggi una consistente colonia brasiliana (Marlon Gomes, Kevin e Pedrinho su tutti) è presente tra i ranghi dello scacchiere shakhtariano.

Forse il nome più iconico tra questi. L’esterno classe ‘90 di Sapucaia do Sul esordisce tra i grandi con il Grêmio a 18 anni nell’ottobre 2008. La sua versatilità e il suo estro lo rendono uno dei talenti più in vista della Série A, così nel gennaio 2010 sbarca a Donetsk per 8 milioni.

Sotto i dettami di Lucescu l’ala brasiliana si consacra. Vince 5 campionati ucraini, 3 coppe d’Ucraina e 3 Supercoppe, supera quota 200 presenze con la casacca arancio-nera e ubriaca mezza Europa con i suoi doppi passi e scatti brucianti. La sua stagione migliore è la 2009/10, in cui mette a segno 7 reti e 11 assist e realizza il triplete domestico. È anche una delle migliori stagioni a livello europeo, visto che i Kroty raggiungono i quarti di finale di Champions League grazie a due masterclass dell’ala brasiliana. La prima è contro il Braga ai gironi, dove con un gol e due assist decide la sfida in terra portoghese. L’altra è quando mette si inventa un goal imparabile da fuori area all’Olimpico di Roma, oltre all’assist a Luiz Adriano dopo una disattenzione di Riise.

Le grandi stagioni in Ucraina sono esattamente ciò che gli servono per entrare di prepotenza nell’élite del calcio europeo, tra Bayern e Juventus.

Forse il meno “appariscente” nella sfilza di verdeoro passati per lo Shakhtar Donetsk. Ma l’impatto che Fernandinho ha avuto nelle otto stagioni sotto la guida di Lucescu gli ha permesso di approdare al Manchester City e affermarsi come uno dei centrocampisti più forti ed intelligenti della Premier League moderna. Il centrocampista approda in Ucraina nel luglio 2005 e diventa da subito parte fondamentale della mediana Kroty sia in fase difensiva che offensiva.

La stagione 2007/08 è la migliore dal punto di vista realizzativo: con 12 gol e 11 assist in 41 gare si guadagna il titolo di “Calciatore della Stagione”, mentre l’anno successivo i suoi 4 gol in Coppa UEFA sono decisivi ai fini del vittorioso percorso arancio-nero.

La sua duttilità e intelligenza tattica gli permettono nel 2011 di esordire con la nazionale brasiliana, che nel corso della sua carriera rappresenta in 53 occasioni. Con 284 presenze Fernandinho è ancora oggi al quinto posto tra gli stranieri per apparizioni all-time con la maglia dello Shakhtar. Oltre ad aver vinto tutto con gli ucraini, ha fatto innamorare Pellegrini e Guardiola diventando una leggenda anche tra gli sky-blue.

Punta centrale prodotto del vivaio dell’Internacional, Luiz Adriano viene acquistato dalla compagine ucraina nel 2007, dopo aver vinto il Mondiale per Club.

Inizialmente centellinato da Lucescu, il classe 1987 si prende definitivamente l’undici titolare nella stagione 2008/09 giocando un ruolo fondamentale nella vittoria della Coppa UEFA con 3 gol e 2 assist nella fase finale della competizione. Nelle successive sei stagioni in arancio-nero Luiz Adriano viaggia ad una media realizzativa impressionante (1 G/A ogni 106 minuti), porta a casa 12 ulteriori trofei nazionali e vince nel 2013/14 la classifica cannonieri del campionato ucraino con 20 gol.

La prestazione che però scolpisce il suo nome nella storia è la gara di Champions League contro il BATE Borisov, in cui Luiz Adriano diventa il secondo calciatore a segnare 5 reti in una singola partita. Quell’anno sono 9 i centri in Champions per il brasiliano, che arriverà dietro solo a Cristiano Ronaldo, Messi e Neymar nella classifica marcatori.

In quella gara Luiz Adriano diventa anche il marcatore all-time nella storia dello Shakhtar Donetsk. Chiude la propria avventura in arancio-nero con 128 gol e 43 assist in 266 partite, per poi passare al Milan e floppare clamorosamente.

Considerato al tempo un grande prospetto, nella carriera di Bernard la parentesi di Donetsk è sicuramente la più luminosa. Fantasista versatile e brevilineo, il classe ‘92 esplode all’Atlético Mineiro in cui vince la Copa Libertadores e si guadagna le prime chiamate della nazionale verdeoro. Nell’estate 2013 lo Shakhtar Donetsk scommette su di lui acquistandolo per 25 milioni, il trasferimento più costoso della storia del club ucraino. Assieme ai suoi compagni, in 5 stagioni porta a casa 3 campionati, 3 coppe e 3 supercoppe nazionali.

Nonostante annate difficili dal punto di vista degli infortuni e delle aspettative elevate, l’esterno brasiliano resta costante nel suo rendimento, superando in più frangenti la doppia cifra tra gol e assist. Nella sessione di mercato estivo del 2018 non rinnova il contratto con i Kroty, accasandosi all’Everton per 16 milioni dopo aver collezionato 28 reti e 35 assist in 157 apparizioni.

Prima di affermarsi al Chelsea e diventare un punto di riferimento della nazionale brasiliana, Willian ha avuto modo di prendersi la ribalta alla corte di Lucescu come ala funambolica e versatile. Si afferma nelle giovanili del Corinthians prima di passare allo Shakhtar per 14 milioni nell’agosto 2007, diventando al tempo l’acquisto più oneroso della storia del club arancio-nero. La partenza dell’ala classe ‘88 è in sordina, ma nella stagione 2008/09 sboccia definitivamente. Con 8 reti e 12 assist porta il club ucraino alla conquista della Coppa UEFA e diventa un idolo.

Dotato di un feeling particolare con l’assist, Willian diventa una certezza nel tridente offensivo della compagine di Lucescu. La sua stagione più prolifica è senza dubbio la 2011/12, in cui l’esterno brasiliano registra ben 16 assist e 5 gol in 27 gare di campionato scrivendo la storia della Ukrainian Premier League. L’anno successivo inizia la stagione con 7 reti e 11 assist in appena 22 presenze, tra cui una doppietta in Champions League a Stamford Bridge, sua futura casa dopo la parentesi all’Anži Machačkala.

Nonostante il matrimonio con il club russo duri solo 6 mesi, la cosa non ferma l’ascesa di Willian. 37 reti, 63 assist e 12 trofei in 221 presenze con la maglia dello Shakhtar Donetsk lo rendono uno dei calciatori maggiormente ricordati dai tifosi dei Kroty.

Dopo una felice esperienza all’Internacional, l’ala brasiliana giunge in Ucraina, ma tra le fila del Metalist Kharkiv. Passati tre anni, nel 2013 lo Shakhtar Donetsk paga la clausola di 15 milioni e lo porta tra le fila arancio-nera. In 299 presenze – 3° straniero all-time – figura spesso come capitano. Dopo 8 anni in Ucraina, decide di tornare a Porto Alegre. All’Internacional però resta solo una stagione prima di tornare in Europa, direzione PAOK.

Cresciuto tra Atlético Mineiro, Coritiba e Internacional Fred nasce come terzino sinistro con spiccate doti offensive. Quando però nel 2013 approda allo Shakhtar Donetsk, Lucescu lo sposta al centro del campo trasformandolo in una duttile mezz’ala. Con i Kroty Fred esordisce col botto, segnando una doppietta contro il Chornomorets in Supercoppa. Fred diventa subito parte integrante dello scacchiere arancio-nero grazie alle sue geometrie e alle sue abilità palla al piede.

Vince 4 Supercoppe, 3 campionati e 3 Coppe in 5 stagioni. Dopo 155 gare con la casacca arancio-nera viene acquistato nell’estate del 2019 dal Manchester United per ben 60 milioni di euro. Allora fu la cessione più onerosa della storia del club ucraino, prima del passaggio nell’inverno 2022 di Mudryk al Chelsea.

C’è stato un momento in cui Alex Teixeira sembrava potesse essere destinato a grandi cose, salvo poi iniziare la propria discesa nel dimenticatoio. Il classe ‘90 si fa notare nel Vasco da Gama e nelle trafile giovanili del Brasile, prima di arrivare allo Shakhtar.

Entra sin da subito a far parte dell’undici titolare arancio-ner ma dà il meglio di sé tra il 2014 e il 2016. Nelle ultime due stagioni in Ucraina vince il titolo di capocannoniere – nonché il premio “Giocatore dell’Anno 2015”, con medie da capogiro. 22 gol e 4 assist in 37 partite nel 14/15, ma soprattutto 26 reti e 5 assist in 25 gare l’anno successivo. Il Liverpool ci fa un pensierino, però nel febbraio 2016 il brasiliano accetta l’offerta generosa dei cinesi del Jiangsu Suning.

Nato calcisticamente al Coritiba e passato per il São Paulo, Marlos arriva in Ucraina tra le file del Metalist Kharkiv. Dopo aver impressionato con la maglia Zhovto-syni nell’estate 2014 arriva la chiamata dello Shakhtar, con cui in pochi anni diventa uno dei calciatori più forti del campionato.

Nell’annata 2015/16 è uno dei trascinatori della squadra con 12 gol e 15 assist in 49 partite, arrivando ad un passo dalla finale di Europa League. Da lì il classe 1988 non si guarda più indietro, raggiungendo la doppia cifra di gol e assist per le successive 4 stagioni. Da menzionare gli irreali 38 G+A in 41 gare della stagione 2017/18.

Nel settembre 2017 diventa il secondo nativo brasiliano a giocare per la nazionale ucraina dopo Edmar Halovskyi. Con la nazionale gialloblù colleziona 27 presenze condite da un solo gol, salvo nel dicembre 2021 tornare in Brasile per chiudere la sua carriera. Con 74 gol e 65 assist in 287 partite – in cui colleziona 12 trofei in 6 stagioni – Marlos è entrato di diritto nella storia dello Shakhtar Donetsk.

Così come tutti gli altri brasiliani, in attesa che il prossimo ragazzo verdeoro brilli con la maglia arancio-nera.


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Di Alessandro Scognamiglio

Nato nel Luglio del 2000, comincio a scrivere di calcio nel marzo 2022. Sin da piccolo nutro un amore smisurato per il calcio, le telecronache e la geopolitica.

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