Ha già vinto un’Europa League dopo essere stato nominato “Rookie of the Year” in Germania. Jesper Lindstrøm deve ancora crescere e migliorarsi, ma diventerà un campione totale.
Jesper Lindstrøm all’Eintracht Francoforte sta dando prova delle proprie abilità, consacrandosi come uno dei giocatori da tenere più d’occhio già nella prossima sessione di calciomercato. Il passo in un grande club avverrà a breve, è solo questione di tempo.
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Giovane ma già vincente
Il talento danese nasce a Taastrup nel 2000 e si fa notare nelle giovanili del Brøndby, approdando in prima squadra all’età di 19 anni. Vince la Superligaen nella stagione 2020/21 in cui mette a segno 10 gol e 10 assist in 29 partite. Le sue prestazioni convincono l’Eintracht Francoforte ad acquistarlo per 7 milioni di euro e, nonostante l’undicesimo posto in campionato, Lindstrøm registra 5 gol e 4 assist – vincendo tra l’altro il premio di “Rookie of the Year 2021/22“.
Il danese inoltre presenzia 9 volte nella gloriosa cavalcata delle “Aquile” in Europa League, vinta in finale contro i Rangers. Un profilo che al primo vero anno in una lega top ha dimostrato subito di che pasta è fatto. Quest’anno il danese ha mostrato un certo senso del gol e ha già superato i 5 goal del primo anno, giocando prevalentemente da trequartista di destra nel 3-4-2-1 di Oliver Glasner.
Jesper Lindstrøm è un talento da plasmare definitivamente
Alto 182 cm per 63 kg di peso, Lindstrøm ha nella velocità, nei movimenti e nel primo controllo le qualità necessarie per incidere tra le linee di centrocampo e difesa. Grazie inoltre ad un’ottima tecnica di base – dato il suo passato nelle giovanili da mezzala – è abile nel superare gli avversari nello stretto. Lindstrøm è tra i primi giocatori della Bundesliga a tentare più dribbling ogni 90 minuti (una cifra compresa tra 5 e 6).
È un trequartista che privilegia la conclusione, difatti tira con una buona frequenza come dimostrano i 2,7 tiri ogni 90’. Di cui quasi il 45% indirizzati verso lo specchio della porta. Questo è un dato interessante se consideriamo il netto miglioramento avvenuto rispetto alla scorsa stagione, in cui registrava solo il 33%.
Ha discreti margini di miglioramento dal punto di vista dell’assistenza ai compagni di squadra: nel girone d’andata ha avuto un solo assist all’attivo ed effettua in media circa 26 passaggi a partita, di cui solo il 67% a segno. Nonostante ciò Glasner lo ha incaricato di battere i calci d’angolo da sinistra.
Difesa, talento e duttilità
La Bundesliga è un campionato più fisico della Superligaen, con più corse, pressing e falli. È questa la sostanziale differenza che Jesper ha notato all’inizio. L’ex Bröndby si è abituato subito a quei ritmi e adesso è un fattore importante anche nel lavoro sporco in transizione. Di tutti i giocatori offensivi dell’Eintracht, Lindstrøm ha più del 63% di duelli difensivi vinti e più di 6 azioni difensive per 90 minuti. Adesso è lui a sfidare gli altri in senso fisico.
Sebbene sia poco avvezzo al gioco aereo – solo 0,3 duelli aerei vinti a partita – il suo buon senso della posizione gli permette di farsi trovare pronto a ridosso della linea dei difensori. In questo modo risulta spesso pericoloso quando dalla propria metà campo arrivano palloni alti nel tentativo di superare la linea difensiva nemica.
È un giocatore a cui piace arrivare spesso sul fondo per tentare la giocata personale o il cross al centro. Tuttavia, questa sua assidua ricerca della percussione non gli permette di essere incisivo durante la totalità dei 90 minuti. Si nota infatti che Lindstrøm gioca in media circa 70 minuti a partita, costringendo Glasner a sostituirlo in maniera frequente.
Tuttavia non si risparmia in quanto a giocate degne di nota. Nella vittoria 3-0 dell’Eintracht contro lo Schalke 04 dello scorso 21 gennaio ha aperto le marcature dopo soli 5 minuti. Jesper scatta da destra e riceve palla all’altezza del cerchio di centrocampo. Dopo un’incursione di circa 30 metri, riesce a superare il marcatore con diversi tocchi con la punta, portandosi la palla sul destro. Infine scaraventa una potente conclusione sul palo opposto. Delirio.
Sempre nella stessa partita si è reso protagonista servendo Borré per il raddoppio. Riceve palla al centro della trequarti campo, stop a seguire in mezzo a due difensori e imbucata nello spazio per il compagno di squadra che, dopo essersi smarcato, insacca la sfera con l’esterno destro.
Lindstrøm ha avuto la possibilità di farsi notare anche con la maglia della nazionale danese durante la fase a gironi del Mondiale qatariota. Sebbene la compagine scandinava abbia disputato una competizione internazionale da cui ci si aspettava decisamente qualcosa di diverso, il talento di Taastrup ha avuto modo di dimostrare la propria duttilità sul fronte offensivo.
Complice anche l’impiego di tre formazioni diverse da parte dell’allenatore Kasper Hjulmand, Lindstrøm ha giocato in tre ruoli diversi. Prima è subentrato nel ruolo di seconda punta nella partita inaugurale contro la Tunisia, poi ha disputato 85 minuti da trequartista di destra del 3-4-2-1 contro la Francia e infine ha giocato tutta la partita da ala sinistra del 4-3-3 nella disfatta contro l’Australia.
Rapidità, tecnica e istinto del gol. Sono tre qualità presenti nell’arsenale di Jesper Grænge Lindstrøm, ragazzo che sta già facendo parlare di sé. E che ha tutte le potenzialità per diventare un protagonista nel prossimo futuro.
Immagine di copertina realizzata da PSM SPORT, tratta da una foto presa dal profilo Instagram di Jesper Lindstrøm.
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