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Intervista a… Jehad Muntasser

Abbiamo scambiato quattro chiacchiere con Jehad Muntasser, ex Nazionale libico e primo giocatore arabo ad esordire con una squadra di Premier League.

Jehad Muntasser è nato a Tripoli nel 1978. La Libia nel cuore, la testa all’Italia. “Sono nato in Libia ma cresciuto in Italia. A 7 anni ho iniziato a giocare con la squadra del mio paesino fuori Milano. A 11 anni sono stato scelto dall’Atalanta dopo aver partecipato a provini con loro ed il Milan. Ho avuto la fortuna di fare tutto il settore giovanile con loro e anche un anno con la primavera della Pro Sesto. Quindi per me è stato più semplice, ma non facile, inserirmi nel mondo del calcio europeo“.

L’avventura in Inghilterra

Il ruolo è quello del centrocampista, più da mezzala destra. I piedi sono buoni entrambi, senza tanta differenza. All’inizio dell’estate del 1997, quando era alla Pro Sesto, arriva per Muntasser la chiamata della vita. È l’Arsenal. Jehad fa valigie e vola oltremanica. “In Inghilterra il calcio è più fisico. Bisogna avere una forza fisica e capacità di corsa più elevate che in Italia. Anche se poi serve meno tattica… Per me è stato difficile perché avevo caratteristiche più tecniche e tattiche. All’Arsenal sono stato bene e ho trovato giocatori molto tecnici come Bergkamp, Overmars, Vieira, Anelka e altri ancora“.

14 ottobre 1997. Muntasser scrive un pezzo di storia del calcio inglese. Nel terzo turno della Coppa di Lega inglese (allora Coca-Cola Cup), i Gunners di Arsène Wenger affrontano ad Highbury il Birmingham. La partita è molto combattuta, si va addirittura ai supplementari, ma poi l’Arsenal dilaga 4-1. Il tecnico francese fa uscire, per la meritata standing ovation causa doppietta, Luís Boa Morte. Ad entrare, al 119′, proprio Jehad Muntasser.

Il mio esordio con l’Arsenal rimane per me un sogno indimenticabile. Sono stato il primo giocatore arabo ad esordire in una squadra di Premier. La maglia del mio esordio ancora è rimasta con me“. Muntasser si vede spesso con la squadra riserve dell’Arsenal, che però vuole concedergli più spazio.

Ma come già detto, l’Inghilterra non era proprio il miglior paese dove giocare a calcio per le caratteristiche di Jehad. “Quando ero andato al Bristol City, ho capito che il calcio inglese non era per me e sono tornato in Italia“.

Capitolo Libia

Muntasser ha indossato anche la maglia della Nazionale del suo Paese natale.”Essere libico in quegli anni è stato sicuramente uno svantaggio. È come cercare di vendere una macchina fatta in India invece che in Germania o Italia. Ma comunque è anche vero che se un giocatore è forte, arriva a poter giocare ai massimi livelli nonostante la sua nazionalità“.

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La Libia non si qualifica ad una fase finale della Coppa dell’Africa dal 2012 e spera sempre in un forte trascinatore in grado di regalare prima o poi il primo pass per la Coppa del Mondo. “Il giocatore libico che più ci rappresenta a livello internazionale è Benali del Crotone. È un giocatore che ha qualità di livello europeo. Non è solo tecnico, ma ha anche forza fisica e capacità tattiche“.

Esperienze

Muntasser ricorda anche uno degli allenatori con cui ha legato di più: “Mi sono trovato bene con Ezio Rossi durante gli anni d’oro della Triestina, dove abbiamo sfiorato la Serie A“. In Serie A Jehad ci è finito lo stesso grazie sempre a Ezio Rossi, che lo porta con sé nella prima avventura del Treviso in massima serie. “Quell’anno per me fu sfortunato. Dopo 4 presenze mi ruppi il tendine e poi sono andato a giocare la Coppa d’Africa con la Libia, quindi ho mancato quasi tutto il campionato“. Al termine di quella stagione, che finirà con la retrocessione in B del Treviso e l’eliminazione al primo turno della Coppa d’Africa, Muntasser lascia l’Italia per andare a giocare in Qatar, all’Al Wakrah, per poi ritirarsi in patria con la maglia dell’Al Ittihad. Quattro chiacchiere con Jehad Muntasser, sicuramente uno dei calciatori libici più forti e conosciuti.

Intervista a cura di Cosimo Giordano. Si prega gentilmente di citare Sottoporta in ogni riproduzione su altre parti.


Il meglio del calcio internazionale su Sottoporta: Football Reporter #11

Fonte copertina: IG Jehad Muntasser

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