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Carlos Fernández e la Corte dei Miracoli

Vi è capitato di udire in giro
Di un luogo che è il covo dei ladri e ancor più?
È la Corte dei Miracoli, dove ogni cosa è possibile.
E voi siete qua!

Con queste parole il burattinaio Clopin Trouillefou accoglie gli sfortunati visitatori che osano addentrarsi nel covo degli zingari e dei fuorilegge della Parigi di fine XV secolo. Parliamo di quella Corte dei Miracoli immaginata e raccontata da Victor Hugo nel romanzo Notre-Dame de Paris. Un luogo di magie, trucchi ed inganni, che verrà disegnato e animato dalla Disney nel 1996, in uno dei classici film d’animazione che più abbiamo amato da bambini.

Cosa c’entra tutto questo col mondo del calcio?
Il 1996 non è solo l’anno di distribuzione della pellicola statunitense: il 22 maggio a Castilleja de Guzmán, comune dell’Andalusia, nasce Carlos Fernandez Luna, colui che 20 anni più tardi accoglierà gli sfortunati visitatori a Los Carmenes, la Corte dei Miracoli del Granada. Cantando e ballando, intratterrà i suoi ospiti prima di condurli al proprio triste destino, così come faceva Clopin nella Parigi del ‘400.

Carlos Fernandez vive vicino a Siviglia, ha talento e vuole fare il calciatore, cosa che si traduce nel cominciare dalle giovanili del Sevilla. A 17 anni entra a far parte della squadra riserve del club rojiblanco, andando a segno 39 volte in più di un centinaio di partite nel campionato di Segunda Division B, dal 2013 al 2018.
Prima di contribuire alla promozione del suo club dalla Segunda B alla Segunda Division, tra 2013 e 2014 arrivano già le prime apparizioni in prima squadra, sia in Copa del Rey che in campionato, quando Carlos non ha ancora compiuto 18 anni.

Il 2016 regalerà gioie e dolori al giovane andaluso. A settembre segna il suo primo gol in Liga, decidendo la sfida contro il Las Palmas davanti agli occhi di tutto il Sánchez Pizjuán. Nel momento di maggior soddisfazione personale, arriva la botta: il crociato fa crack e resterà fuori per tutto il resto della stagione.
Passa un anno, un paio di convocazioni nel Sevilla di Montella ed un gol all’attivo, ma non basta. Nella stagione 2018 – 2019 viene mandato in prestito al Deportivo di La Coruña. In divisione cadetta segna 8 gol, disputando da titolare la maggior parte delle gare.

Durante il suo periodo nella terra galiziana, in Liga 2 gioca anche il Granada.
Nonostante abbia patito una sconfitta sia all’andata sia al ritorno contro il Depor di Fernández, la squadra andalusa si classificherà seconda in campionato, timbrando il cartellino per la promozione diretta in Liga. Per la stagione corrente in panchina viene confermato il fautore dell’ascesa, Diego Martínez; raggiunta la Liga, ora bisogna costruire la squadra per rimanerci.
In difesa si punta sui prestiti di Duarte dallo Sporting Lisbona e Foulquier dal Watford, sul canterano Neva e sul girovago Vallejo, che il Real manda in prestito da gennaio. Sulla mediana arrivano Yangel Herrera dal Manchester City e Gonalons dal Siviglia; in attacco Machís dall’Udinese e, soprattutto, il nuovo punto di riferimento offensivo, il bomber che unisce esperienza e carisma: Roberto Soldado.

Dal Siviglia, oltre al francese arriva anche Eteki; nel club di Lopetegui Carlos Fernández non avrebbe spazio, per cui la soluzione migliore risulta essere ancora una volta il prestito del giovane andaluso: ed è qui che le strade di Granada e Fernández si incrociano, per la prima volta da alleati.

Il percorso da intraprendere è tutto in salita: l’obiettivo del Granada è salvarsi; quello di Fernández, oltre che segnare, è quello di splendere sotto il cielo della sua Andalusia.
La prima giornata regala un pirotecnico 4 a 4 contro il Villarreal, con Carlos che resta seduto in panchina. Nella seconda gioca l’ultima mezz’ora contro il suo passato e potenziale futuro, il Siviglia, contro cui esce sconfitto nell’immediato presente.

C’è da lavorare sia per il Granada sia per Fernández, ma le potenzialità ci sono eccome: due vittorie di fila in trasferta contro Espanyol e Celta, nonché primo gol in stagione per il numero 24 dei Nazaries. La quinta giornata porta al Los Carmenes l’avversario che tutti temono, il Barcellona di Messi, che quella sera gioca solo un tempo. Il Granada vince 2 a 0 e prende consapevolezza delle proprie capacità: quest’anno non ci sarà la solita, estenuante lotta per non retrocedere. Ci si può togliere delle belle soddisfazioni.

Lo schema di Martínez è fisso ma allo stesso tempo mutevole. Si tratta di un 4-2-3-1 in fase di costruzione che si chiude in un centrocampo a 4 quando il possesso palla è degli avversari. Una prima punta agisce da faro il supporto delle due ali, mentre una seconda punta cuce il gioco sulla trequarti, unendo attacco e centrocampo.

I dubbi di Diego Martínez sono nati proprio qui: dove inserire Fernández?
Il numero 24 nasce come punta centrale data la sua confidenza con il gol, l’abilità nel gioco aereo ed il buon tiro. Tuttavia la sua eleganza e agilità gli permettono di ricamare il gioco sulla trequarti, in una posizione che non offre punti di riferimento alla difesa avversaria. Un ruolo che ben si confa alle tattiche di Martínez.

Carlos Fernández non può essere etichettato semplicemente come “la riserva di Soldado”.
L’andaluso piano piano si è ritagliato il proprio spazio osservando dalla panchina i compagni, memorizzando gli schemi ed il modus operandi del Granada, facendoli suoi.

Se l’ex Valencia è un’aquila dell’area di rigore, Fernández è un cigno della trequarti: raffinato ed allo stesso tempo efficace nel pescare i compagni e farsi trovare libero per andare in rete. Una prova?
Quest’anno Fernández, con 9 gol messi a segno – 12 stagionali – è il miglior cannoniere del Granada. Soldado, che ha giocato di più, è rimasto a 5. Più che una riserva, è una valida alternativa.

Grazie al burattinaio di Siviglia, in questa stagione il Granada ha sorpreso raggiungendo con largo anticipo la salvezza, navigando in una comoda posizione a metà classifica. Il Nuevo Los Carmenes è risultato un campo ostico per le altre formazioni. Basti pensare che oltre al Barça, alla corte del Granada si sono fermate anche Atletico Madrid, Athletic Bilbao, Betis Sevilla e Valencia.
La Corte dei Miracoli di Los Carmenes è aperta a chiunque. Il vero miracolo è uscirne interi.


fonte immagine copertina: transfermarkt.it

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Di Filippo Serio

Genovese edizione 1996, condivido il compleanno con la leggenda Bruno Pizzul.
Non sapendo giocare a calcio, metto creatività ed originalità nel raccontarlo.
I miei film preferiti sono le pellicole di Tarantino e le partite di Xavi Hernandez.

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