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Il modello Forest Green Rovers

La realtà dei Forest Green Rovers ha acquisito sempre più popolarità tra appassionati di calcio e non solo. Agli importanti risultati sul campo si affiancano iniziative a livello ambientale uniche nel panorama calcistico inglese ed europeo.

Le campagne di sensibilizzazione ecologica al fine di salvaguardare il pianeta sul quale viviamo sono una realtà con cui abbiamo a che fare ogni giorno. Le iniziative per attirare l’attenzione delle grandi potenze economiche mondiali sulle problematiche ambientali che affliggono la Terra si moltiplicano ogni giorno che passa. Basti pensare al Fridays For Future, vero e proprio movimento ambientalista nato in Svezia nel 2015 da un piccolo gruppo di studenti la cui causa ha contagiato il mondo intero.

In un mondo che viaggia a velocità sempre crescente, anche se spesso in direzioni discutibili, non è così facile tenere con costanza linee di comportamento che siano al cento per cento compatibili col rispetto dell’ambiente, in qualsiasi settore. In Inghilterra, però, esiste una squadra di calcio che ha deciso di fermarsi a pensare: davvero il mondo del pallone non può fare niente per invertire la tendenza e creare un esempio di gestione pulita, attenta all’ambiente e al futuro del pianeta? A quanto pare la risposta è che il mondo del calcio può fare molto. Per scoprirla, bisogna andare a Nailsworth, nella contea di Gloucestershire.

Il protagonista della storia: Dale Vince

Il Forest Green Rovers è una piccola squadra del sud-ovest inglese fondata nel 1899, una vita intera a sgomitare nei campionati regionali britannici. La storia dei Rovers cambia nel 2011, quando la società, afflitta da problemi economici, viene rilevata dall’imprenditore Dale Vince. Quello che avrebbe potuto essere una semplice compravendita di una squadra di calcio diventa, invece, la base di una vera e propria rivoluzione.

Vince è un imprenditore nel campo delle energie green. È fondatore e presidente della Ecotricity, società sul cui sito Internet campeggia a caratteri cubitali la scritta “STOP AI COMBUSTIBILI FOSSILI” e che, come spiega lo stesso Vince, non ha azionisti. Tutti i profitti generati dall’azienda vengono investiti in nuovi progetti per creare forme sempre più all’avanguardia di energia sostenibile. La società, inoltre, ha ricevuto varie certificazioni che attestano come i suoi metodi di produzione energetica siano completamente eco-sostenibili.

La rivoluzione del Forest Green Rovers

Era inevitabile che, con l’inizio della nuova era, anche il Forest Green Rovers sarebbe stato coinvolto nella politica aziendale e nello stile di vita del nuovo chairman. Subito, infatti, egli ha preso importanti decisioni per imprimere la svolta ecologica alla sua squadra. Passati pochi mesi dal suo insediamento, Vince ha fatto installare dei pannelli fotovoltaici sulle tribune per garantire una certa quota di indipendenza energetica alla società.

È stata poi la volta del terreno di gioco. Il manto è stato sostituito con erba al 100% organica, regolata da un robot taglia-erba che sfrutta l’energia prodotta dai pannelli solari per il suo movimento e innaffiata tramite un sistema ecologico di raccolta dell’acqua piovana. Il Forest Green Rovers ha modificato totalmente il proprio parco mezzi, bandendo i combustibili fossili ed acquistando auto e van elettrici. Ha anche reso disponibili nel parcheggio dello stadio varie colonnine per la ricarica gratuita delle auto elettriche, al servizio di tifoseria e comunità.

Non fa eccezione la muta da gioco dei calciatori, che deve essere fabbricata con materiale organico. Non è stato facile trovare una soluzione che combinasse sostenibilità e comodità, ma alla fine Dale Vince è riuscito anche in questa impresa. Prima ha sviluppato un kit fatto di bambù biodegradabile. Quindi, grazie alla collaborazione con un’azienda locale, fa realizzare maglie e pantaloncini con un tessuto ricavato da fondi di caffè e plastica riciclata. Tutte queste novità sono valse al Forest Green la vittoria del premio Institute of Groundmanship per la categoria “Sostenibilità e Ambiente”, ottenuto nel 2012 superando oltre 200 concorrenti.

Un modello alternativo e vincente

Per Dale Vince, però, non era sufficiente creare un modello eco-sostenibile per la gestione di una squadra di calcio. Il suo obiettivo era dimostrare che tale modello indicasse una strada alternativa e vincente a quella battuta da tutte le altre squadre del mondo. Voleva mostrare al mondo che si può vincere e scalare la piramide del calcio rimanendo fedeli alla comunità ed essendo rispettosi dell’ecosistema. Un progetto ambizioso, sul quale il presidente dei Rovers ha dedicato anima e corpo.

La prima decisione in questo senso è stata quella di cambiare radicalmente la dieta dei calciatori. Alla mensa del club, infatti, si servono solo piatti vegani. I tesserati vengono educati a seguire un regime alimentare che abbatta al minimo possibile l’impatto ambientale. Per questa scelta, il Forest Green Rovers ha ottenuto l’approvazione e la collaborazione della Vegan Society, la più antica associazione vegana al mondo, che fornisce piani di educazione alimentare ed ambientale. Anche la tifoseria è stata coinvolta in tale progetto.

All’esterno dello stadio sono apparsi i primi chioschi di cibo vegano. Qui il personale educa e sensibilizza i sostenitori della squadra a scelte alimentari più sostenibili per il pianeta. La traiettoria vegana tracciata per la dieta dei tesserati è basata, oltre che sul rispetto per le specie animali che popolano il pianeta, anche su scelte di carattere economico ed ambientale. Per produrre carne, infatti, si consuma molta più acqua che nella coltivazione di frutta e verdura. Inoltre, nel ciclo di vita del bestiame destinato alla produzione alimentare i livelli di CO2 generata sono molto elevati. Le colture di ortaggi, invece, hanno un peso molto ridotto sulla produzione di anidride carbonica.

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Il Forest Green Rovers è ormai abituato a vincere

Sul piano sportivo, i risultati degli investimenti sportivi profusi da Dale Vince non hanno tardato ad arrivare. Dal 2014, Il Forest Green Rovers si assesta nelle prime posizioni della Conference League, quinto livello della piramide calcistica inglese. Ottiene anche due qualificazioni ai playoff per salire di categoria. In entrambi i casi, tuttavia, perde: prima in semifinale contro i Bristol Rovers, poi nella finale di Wembley contro il Grimsby Town. Il terzo tentativo è quello buono: nel 2017 i Rovers accedono di nuovo ai playoff, calcano ancora il terreno dello stadio più importante del Regno Unito e stavolta escono vincitori dalla finalissima contro il Tranmere Rovers. Nailsworth è in festa ed entra anche nella storia. Con la promozione in League Two della squadra locale diventa la città più piccola ad aver mai disputato un campionato professionistico inglese, con i suoi 5.700 abitanti.

I risultati sul campo e quelli extra-campo hanno continuato ad andare a braccetto per la squadra di Dale Vince, che nel 2018 diventa il primo club calcistico al mondo ad ottenere la certificazione di “Carbon Neutrality”, ovvero il bilanciamento tra emissioni prodotte ed emissioni riassorbite, secondo quanto stabilito dai protocolli delle Nazioni Unite.

Dopo qualche anno di permanenza in League Two, quest’anno il Forest Green Rovers ha compiuto il grande passo. La squadra neroverde prende la testa della classifica alla seconda giornata e non la abbandona più. Vince il campionato con due turni di anticipo grazie allo 0-0 ottenuto a Bristol e ottiene la promozione in League One per la prima volta nei suoi 133 anni di storia. La festa dei calciatori negli spogliatoi riassume la filosofia del club. Tom Huelin, preparatore atletico che segue quotidianamente il regime alimentare dei calciatori, appoggia sul tavolo degli spogliatoi una pila di pizze condite con frutta esotica e formaggio vegano, a fianco ad un vassoio ricolmo di riso.

Se il Forest si prepara allo storico salto di categoria, per Rob Edwards, il coach 39enne che ha condotto la squadra alla vittoria col suo stile di gioco offensivo e ad alto ritmo, il carpiato in avanti sarà doppio. Appena finito il campionato, infatti, Edwards ha annunciato che sarà il nuovo allenatore del Watford, appena retrocesso in Championship e con ambizioni di immediata risalita. La partenza improvvisa di Edwards verso Londra ha fatto storcere il naso alla dirigenza dei Rovers, che lo ha accusato di “gettare un’ombra cattiva sul calcio”.

Uno stadio del futuro e per il futuro

Sembrerebbe che lo stile di vita vegano e il regime di alimentazione conseguente abbiano aiutato il Forest Green Rovers a cambiare marcia sul terreno di gioco. Non è un caso che in pochi anni il club neroverde sia diventato una delle compagini più forti delle serie minori inglesi. Il piano eco-friendly di Dale Vince prende sempre più forma e il sogno folle di riuscire a dimostrare all’intero mondo del calcio che si può essere competitivi, fino ad essere vincenti, senza rovinare l’ambiente che ci ospita acquista sempre più forza con gli anni e, soprattutto, con i campionati vinti. Da una voce quasi sussurrata nell’orecchio del football, il progetto di Dale Vince assume giorno dopo giorno un volume e una risonanza sempre maggiori. E il deus ex machina di questo avveniristico progetto non ha intenzione di fermarsi qui.

Il prossimo passo, infatti, è la costruzione di uno stadio da 5.000 posti a sedere costruito interamente in legno. Sarà il fulcro di un centro sportivo chiamato Eco Park, composto da molte altre strutture sportive, uffici e studi scientifici. Il progetto, studiato da Dale Vince con la collaborazione della Greenbuilding, società che ha realizzato anche l’Aquatic Centre di Londra in occasione delle Olimpiadi del 2012, ha un costo stimato di 100 milioni di sterline e creerà oltre 4.000 posti di lavoro.

La scelta del legno come materiale per la costruzione del nuovo stadio è la perfetta sintesi della filosofia ecologica sposata dal board dei Rovers. Si tratta di un ottimo isolante termico, i cui semilavorati hanno anche costi di produzione molto inferiori rispetto a materiali come calcestruzzo o acciaio, che sono anche più impattanti a livello ambientale. In più, il legname utilizzato per la costruzione dell’Eco Park deriverà da colture che rispettano i tempi di rigenerazione degli alberi.

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“Saremo i primi al mondo ad avere uno stadio costruito in legno, siamo orgogliosi di questa scelta. In questi dieci anni abbiamo fatto tutto il possibile per adeguare il New Lawn al meglio, ma non possiamo fare più di così. È stata una decisione difficile, ma le sfide del nostro tempo ci impongono di guardare ancora avanti. Abbiamo iniziato con una matita e un foglio bianco, guardate dove siamo arrivati adesso. Il mondo dovrebbe essere orgoglioso di noi!”.

Le dichiarazioni di Dale Vince riguardo il nuovo stadio

Un altro apporto decisivo alla progettazione della nuova struttura arriva dallo studio Zada Hadid Architets, che prende il nome dalla sua fondatrice di origini irachene ma con passaporto inglese, scomparsa nel 2016. Hadid è universalmente riconosciuta come una delle designer più influenti del XX secolo. Nel 2004 ha vinto il prestigiosissimo Premio Pritzker, che per l’ambiente dell’architettura è l’equivalente di un Premio Nobel. Il suo studio ne ha raccolto l’eredità ed è al momento uno dei più importanti al mondo.

Un’idea visionaria, uno stile di vita peculiare, una mentalità vincente. Conoscere il modello Forest Green Rovers è scoprire una storia unica e coraggiosa; un modello con l’ambizione di crescere ancora e di ispirare il maggior numero di persone possibili, per vincere dentro e fuori dal campo.


Immagine di copertina realizzata da PSM SPORT, base tratta dal profilo Twitter del Forest Green Rovers

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