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Billy Sharp, la volpe di Sheffield

Il primo successo dello Sheffield United nella Premier League 2020/2021 è stato merito di Billy Sharp, il quale si porta dietro una storia davvero commovente.

Billy Sharp è un attaccante che possiede un forte istinto del goal. Non a caso il suo soprannome è “The fox in the box“, cioè la “La volpe nell’area di rigore“, che riassume bene le sue caratteristiche. Furbizia, freddezza, opportunismo. Un bomber che vive per i goal, per il calcio, nonostante la vita non gli abbia mai regalato tante chances per spiccare il volo e lo ha messo in serie difficoltà.

I goal per il figlioletto

Il 2011 è l’anno che cambia la vita di Billy Sharp, un anno che lo ha messo in una situazione terribile. Due giorni dopo la nascita di suo figlio Luey Jacob, una gastroschisi improvvisamente se lo porta via. All’epoca Billy giocava per il Doncaster ma, nonostante le sofferenze di quella perdita, decide pochi giorni dopo, un po’ a sorpresa, di scendere in campo contro il Middlesbrough. Il perché di quella voglia di essere sul rettangolo verde di gioco si è capito subito dopo il goal che realizza.

Un goal, il più importante della sua carriera, che voleva siglare a tutti i costi. Sguardo al cielo, occhi lucidi, mani alzate, divaricate, per far vedere a tutti la scritta sotto la sua maglietta: “Questa è per te, figlioletto“. Un gesto che commosse tutti, anche l’arbitro Deadman che addirittura, contro il regolamento, non lo ammonì.

“Il mio goal stasera è stato il più importante della mia carriera, perché è dedicato al mio coraggioso ragazzo, Luey Jacob Sharp, ti amo, figlio, dormi bene, questo è per te figliolo”.

Billy Sharp

Il miglior modo per onorare Luey Jacob, facendo ciò che gli riesce meglio. Da lì Sharp non smette più di segnare. Goal di Sharp, goal di Sharp, goal di Sharp. Ininterrottamente. Anche perché sa che ogni goal che realizza automaticamente va dedicato a Luey Jacob, che da lassù lo protegge e gli dà le motivazioni necessarie per scaraventare la palla ogni volta in rete. In ogni suo goal c’è la voglia di ricordare suo figlio. Quando segni così tanto alla fine qualcosa la conquisti, la vita alla fine ti ripaga per il bene che fai, nonostante a volte non sia clemente. A inizio 2019, con il goal contro il Wigan, Billy Sharp è diventato il miglior marcatore inglese nel calcio professionistico inglese nel XXI secolo, superando il record stabilito da Rickie Lambert, fermo a 219 goal.

Il suo sogno è stato sempre quello di giocare in Premier League con lo Sheffield United, la squadra per cui tifa, la squadra della sua città. Detto, fatto. Dopo aver iniziato con loro, ha girovagato un po’ in tutta l’Inghilterra. Ma nella stagione 2018/2019, alla terza esperienza con la maglia che ama, trascina letteralmente le “Blades” al ritorno in Premier League dopo 12 anni con i suoi 23 goal. Ma la prima stagione in Premier League non va come sperato. Chris Wilder lo relega spesso in panchina, e quella che a 34 anni doveva essere la stagione della consacrazione definitiva, diventa semplicemente una stagione da gregario, con un ruolo marginale. 3 reti in 25 presenze sono poche, ma le chance che ha avuto lo sono altrettanto (solo 10 partenze da titolare).

Lo Sheffield United questa stagione ha iniziato malissimo. Contro il Newcastle, alla seconda partita del 2021, ma la prima con Billy Sharp titolare dall’esordio ad agosto, è arrivata la prima vittoria in campionato. Il marcatore? Manco a dirlo. The fox in the box. 18 partite per ottenere la prima vittoria: solo il Bolton 1902/1903 fece peggio con 23.

Solo con Billy Sharp si poteva cambiare marcia, che si è assunto la responsabilità di calciare il rigore al 73′ minuto. Carisma, leadership e quella dedica speciale che non può mancare mai. Un goal speciale in tutto e per tutto quello contro il Newcastle, perché è stato il 100° con lo Sheffield, il 54° a Bramall Lane. Billy Sharp, la volpe del South Yorkshire, un uomo tenace e sicuramente un buon papà.


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Foto copertina: IG Billy Sharp

Di Cosimo Giordano

Opinionista sportivo nel tempo libero, founder di Sottoporta, amo la pizza e il calcio internazionale. Sono quel tipo che ogni tanto ripensa alla carriera di Pauleta e che va a curiosare sulle rose del campionato australiano.

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