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Goran Pandev, l’Akademija Pandev, e l’icona Pandev

Un vecchietto che segna ancora goal importanti. Ormai icona della Macedonia del Nord, Goran Pandev non vuole smettere di aiutare il suo Paese. E con l’Akademija Pandev in futuro…

Nel calcio moderno ci sono ancora alcuni vecchietti, cresciuti molto probabilmente maturando qualcosa simile alla Sindrome di Peter Pan. Vecchietti che incutono ancora paura agli avversari, però. Basti pensare, per esempio a Ibrahimović, Cristiano Ronaldo, Burak Yılmaz. Nel gruppo C dell’Europeo ce n’è uno che ha la stessa energia di dieci anni fa. E che nella prima giornata di Euro 2020 ha scritto un po’ di storia del calcio.

L’uomo chiave della Macedonia

Se vai in Macedonia del Nord, fermi dei passanti e chiedi loro chi sia il giocatore più forte ad aver indossato la maglia dei Leoni Rossi, chiunque, anche il meno appassionato di pallone, dirà subito Goran Pandev. E ci sono vari motivi, del resto. Un altro dei figli di Skopje, Darko Pančev, tentò di conquistare la Serie A e la sponda nerazzurra di Milano, ma non tutto andò secondo i piani. È stato Goran a ripristinare l’onore del calcio macedone in Italia, con le maglie di Lazio, Napoli, Genoa e proprio l’Inter, con cui raggiunse lo storico Triplete del 2010.

La Macedonia del Nord, che ha giocato la sua prima partita ufficiale nel 1993 dopo lo scioglimento dell’ex Jugoslavia, aveva bisogno di un vero eroe nella partita forse più importante della sua storia il 12 novembre 2020. Nel playoff a Tbilisi, contro la Georgia, Pandev, classe 1983, gioca al centro dell’attacco. Da titolare, ovviamente. Troppo importante il suo apporto a tutta la squadra: il CT Igor Angelovski non sa rinunciarci. E ha fatto bene. Dopo un primo tempo piuttosto bloccato, al 56′ arriva il gol qualificazione, tutto Made in Italy. Elmas del Napoli e Nestorovski dell’Udinese duettano in area di rigore, quest’ultimo serve Goran, che non perdona.

La Macedonia del Nord è ad Euro 2020 grazie a lui. E non poteva essere che Pandev il primo a segnare il primo gol ufficiale per la sua Nazionale in un grande torneo internazionale. Esteticamente non il più bello, ma di un valore inestimabile. Il macedone si piazza così al secondo posto nella speciale classifica dei marcatori più anziani di sempre in un Europeo, a 37 anni e 321 giorni.

Il primo posto è di un giocatore dell’Austria, nazione a cui Pandev ha segnato lo storico goal. A Euro 2008 Ivica Vastić, nato in Croazia ma naturalizzato austriaco, segnò il rigore dell’1-1 contro la Polonia alla fase ai gironi. Una rete importante soprattutto perché gli valse una fornitura a vita di birra dall’azienda Ottakringer. Tutto vero. I vecchietti vanno omaggiati così. Chiusa parentesi, torniamo da Pandev.

I giovani macedoni sognano un giorno di emulare la leggenda Goran. I suoi gol contro la Georgia e l’Austria sono stati la gloria e l’orgoglio di una nazione intera, che spera, da adesso in poi, di cominciare ad avere una tradizione calcistica maggiormente riconosciuta. I giocatori di talento, come Alioski, Elmas o Dimitrievski, del resto ci sono. Che questo Europeo sia l’inizio di qualcosa di grande e duraturo? Pandev ci spera e vuole contribuire lui stesso in prima persona a realizzare le ambizioni sportive del piccolo stato balcanico. Crede molto nella sua Terra e nei suoi concittadini. È il leader tecnico e spirituale della Nazionale, ma per certi versi anche un leader della Nazione, che ha veramente a cuore.

La carriera e il progetto Akademija Pandev

Pandev è nato a Strumica, a qualche decina di chilometri dai confini con Grecia e Bulgaria. Nel 1991, quando Pandev ha circa otto anni, l’indipendente Macedonia era considerata uno dei paesi più poveri d’Europa. Per Goran la strada più breve per diventare qualcuno era una sola: sfondare con il pallone. Difficile, ma Goran è proprio bravo, tanto che a 16 anni è già titolare nella squadra della sua città, il Belasica.

Riuscite ad individuare Goran? (fonte foto: ffm.mk)

L’Inter, dopo aver visionato le sue gesta al Torneo di Viareggio, nell’estate del 2001 non bada a spese per portarlo in Italia insieme al compagno di squadra Stoijkov. L’anno successivo vince il campionato Primavera, poi la società meneghina lo manda in prestito allo Spezia e all’Ancona, finché non se lo assicura la Lazio, inizialmente in comproprietà. La svolta arriva nel 2005, con la panchina biancoceleste affidata a Delio Rossi: Goran diventa titolare fisso e si fa apprezzare da tutti i tifosi italiani. Nel 2009 arriva il primo titolo della sua carriera, la Coppa Italia, nell’edizione in cui si laurea anche capocannoniere con 6 goal. Poco dopo l’Inter lo riprende con sé e Goran vive, tra il 2009 e il 2011, gli anni migliori della sua carriera.

È proprio in quel periodo che Pandev decide di mettere i suoi soldi e la sua fama a disposizione del suo Paese creando l’Akademija Pandev. È uno dei migliori centri di formazione calcistica per i giovani macedoni, affinati a livello tecnico e tattico, con l’obiettivo di farli esprimere al massimo del potenziale e avviarli al calcio dei grandi, in patria o all’estero. Nel 2014 è stata ufficializzata anche la squadra senior che, partita dalla quarta serie con i giocatori provenienti dal settore giovanile, ha ottenuto tre promozioni consecutive ed è arrivata in Prva Liga, la massima serie macedone. Il 2018/2019 è stata la stagione della svolta: l’Akademija Pandev arriva terza in campionato, vince la Coppa di Macedonia e successivamente esordisce in una grande manifestazione europea per club.

Nelle due sfide preliminari perse contro i bosniaci dello Zrijnski Mostar, l’undici titolare aveva in media 21 anni e mezzo; solo Sashko Pandev, il fratello minore di Goran, ha alzato l’età media. La sconfitta era quasi scontata, ma è servita a molti giovani calciatori per accumulare esperienza da sfruttare in una seconda occasione in futuro, che sia all’Akademija Pandev o in un altro club. La società è stata costituita, infatti, al fine di aumentare il numero di calciatori professionisti nel paese con un tasso qualitativo più alto rispetto al passato, così da promuovere e migliorare continuamente gli standard del calcio macedone.

Fondare un club con il proprio nome potrebbe sembrare un atto di egocentrismo o di presunzione, ma non è così. Pandev ha infatti costruito strutture all’avanguardia che prima non c’erano a Strumica e lui stesso finanzia la prima squadra versando oltre metà del budget stagionale. È un’icona e mai nessuno ha dubitato di lui.

Partito da zero

“Il lavoro del Belasica con i giovani era arrivato a un livello scadente, quindi ho detto a Goran di creare qualcosa per aiutare i giovani talenti e tutti i ragazzi. Lui mi ha risposto: «Ok, lavoriamo insieme; voglio investire nel calcio, nella mia città, nei nostri figli e nel mio paese»”.

Jugoslav Trenchovski, attuale DS dell’Akademija Pandev

Goran Pandev calciatore non si può mai e poi mai discutere. Ha vinto più premi di “Calciatore macedone dell’anno“. Detiene il record di reti e presenze con la Nazionale. Ha segnato i gol più importanti nella storia del proprio Paese. Tutti gli abitanti della Macedonia del Nord sperano che il progetto dell’Akademija Pandev possa regalare in futuro ulteriori gioie e soddisfazioni. Per tutto quello che ha fatto e che farà, Goran Pandev è già considerata una leggenda vivente. Non c’è dubbio.


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Foto immagine di copertina: Twitter B/R Football

Di Cosimo Giordano

Opinionista sportivo nel tempo libero, founder di Sottoporta, amo la pizza e il calcio internazionale. Sono quel tipo che ogni tanto ripensa alla carriera di Pauleta e che va a curiosare sulle rose del campionato australiano.

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