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Jamie Maclaren e lo scudetto del Melbourne City

Jamie Maclaren è finalmente riuscito a vincere il suo primo campionato australiano. Eppure, non ha potuto che festeggiare a metà…

Per il secondo anno consecutivo, il Melbourne City FC di Jamie Maclaren e il Sydney FC si sono affrontati nella finale play-off della A-League australiana. Se nello scorso anno è arrivato il quinto successo della storia del Sydney, questa volta a trionfare è stato il club della holding companyCity Football Group“, proprietaria anche degli inglesi del Manchester City. La finale si è giocata, però, con qualche polemica e assenza pesante di troppo.

Alle due squadre, infatti, sono mancati diversi giocatori chiave, costretti a saltare la fase finale a causa della quarantena forzata in vista della convocazione con l’Australia per le partite di qualificazione per il Mondiale 2022. Il Sydney FC è rimasto privo del portiere Redmayne, del terzino Rhyan Grant e del mediano Ryan McGowan; il Melbourne ha dovuto rinunciare al difensore Curtis Good, al centrocampista Connor Metcalfe e al super-bomber Jamie Maclaren.

Maclaren e l’aria di casa

Di origini scozzesi, tanto da giocare fino all’U19 con la Tartan Army, ma nato nei pressi di Melbourne nel 1993, cresce calcisticamente nel Blackburn Rovers per trasferirsi prima al Perth Glory e poi al Brisbane Roar. Con gli Arancioni sfiora nel 2016 il titolo di capocannoniere della regular season di A-League, conquistando però il premio l’anno successivo, a pari merito con Besart Berisha. Jamie pensa sia il momento adatto per cambiare aria, e aspirare a qualcosa di più, cercando fortuna in Europa.

L’esperienza con il Darmstadt in Zweite Liga è piuttosto deludente. Va meglio con gli scozzesi dell’Hibernian, con cui segna 9 goal in 30 partite. Nel gennaio 2019, però, il Melbourne City sborsa circa 150.000 euro per riportarlo in Australia: è il contesto migliore, quello in cui Maclaren si esalta, dove diventa il perno e il finalizzatore delle sortite offensive della squadra. Cinque goal in 9 presenze il primo anno, poi 23 reti in 23 partite di regular season nella stagione 2019/2020, oltre a quella in semifinale contro il Western United.

Nella scorsa stagione Maclaren ha visto sfumare in finale il sogno del primo titolo in carriera. Quest’anno, più agguerrito e determinato che mai, Jamie ha contato più goal (25) che presenze (24), tanto da potersi fregiare per il secondo anno consecutivo il titolo di capocannoniere della regular season di A-League. Il suo apporto al Melbourne, però, è praticamente finito proprio al termine della stagione regolare.

La nazionale chiama

Il CT dei Socceroos, Graham Arnold, lo vuole con sé per le partite contro Kuwait (panchina), Cina Taipei (titolare e goal su rigore), Nepal (mezz’ora abbondante da subentrato) e Giordania (sostituito al 72′). Tutte in concomitanza con la fase finale della A-League. Vestire la maglia della propria Nazionale è sempre motivo di orgoglio, ma ciò di fatto non ha permesso a Maclaren di disputare i play-off con la sua squadra. Il Covid ha scombussolato i piani dei club e della Federazione, ma questa programmazione simultanea di partite nazionali e internazionali ha provocato malumori e problemi nella terra dei canguri.

L’allenatore del Melbourne City, Patrick Kisnorbo, si è lamentato pesantemente di questo inconveniente. “Dovremo trovare una soluzione, ma la situazione è questa. È il calcio australiano e queste così succedono solo in questo Paese”. I calendari purtroppo sono quelli: l’ultima partita dei Socceroos è stata il 15 giugno, la finale si è disputata il 27 dello stesso mese. Ma la quarantena di 14 giorni al rientro dall’estero non ha permesso a Maclaren e agli altri giocatori di partecipare alla finale del campionato nazionale. Dura lex sed lex, come si suol dire: il campionato evidentemente necessitava di finire entro giugno. Con la speranza, però, che l’anno prossimo questi imprevisti non si ripetano più.

“Non possiamo dire nulla riguardo le finestre internazionali senza prima sapere quando ci sarà l’inizio e la fine della stagione di campionato. La nostra intenzione sarebbe quella di programmare la nostra stagione per assicurarci di non avere partite durante le finestre internazionali. Ma una cosa che la pandemia ci ha insegnato è che dobbiamo anche essere flessibili. Non abbiamo ancora deciso il calendario e al momento stiamo lavorando con la FA”.

Danny Townsend, amministratore delegato dell’APL

Jamie Maclaren festeggia… a metà

Tuttavia la partita finale tra le due squadre è stata giocata lo stesso, di fronte ai 14.000 spettatori dell’AAMI Park di Melbourne. Al vantaggio del Sydney con Barbarouses, hanno risposto Atkinson, capitan Jamieson su rigore e Galloway. Curioso il caso di Jamieson: assente l’anno scorso per via della nascita di suo figlio, quest’anno ha celebrato il trionfo portandolo in braccio. L’indisponibilità di Maclaren non è risultata determinante, anche perché le assenze delle due squadre si sono in qualche modo equivalse. Resta il rimorso di un ragazzo, autentico protagonista e trascinatore per tutta la regular season, di non aver potuto condividere assieme ai compagni le emozioni in campo, dopo il triplice fischio, del primo storico titolo del Melbourne City.

Jamie festeggia con il compagno Curtis Good (fonte foto: Instagram Jamie Maclaren)

A 27 anni e con ancora tanta fame di goal dalla sua parte, Jamie Maclaren è pronto a conquistare altri titoli in futuro. Recentemente ha firmato il prolungamento del contratto con il Melbourne fino al giugno 2024, con l’intento di diventare una leggenda del club. L’assalto al secondo scudetto, il primo da festeggiare sul rettangolo verde, è iniziato.


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Fonte immagine di copertina: Instagram Jamie Maclaren

Di Cosimo Giordano

Opinionista sportivo nel tempo libero, founder di Sottoporta, amo la pizza e il calcio internazionale. Sono quel tipo che ogni tanto ripensa alla carriera di Pauleta e che va a curiosare sulle rose del campionato australiano.

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