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Warren Zaïre-Emery, un étoile sotto la Tour Eiffel

Alla scoperta di Zaïre-Emery, il nuovo talento francese che ha stregato Parigi e che non vedevi l’ora di conoscere.

Per capire l’enorme portata del talento di questo ragazzo francese di origini della Martinica dobbiamo partire con una statistica assolutamente non banale: il 6 agosto 2022 Warren Zaïre-Emery a 16 anni, 4 mesi e 29 giorni è diventato il più giovane calciatore di sempre a esordire con la maglia del PSG, oltre a divenire il primo 2006 a scendere in campo in Ligue 1. Da lì in poi Warren è riuscito a bruciare ogni tappa e a frantumare ogni sorta di record con i parigini. Egli ha trovato sempre più spazio e ha concluso la sua prima stagione da professionista con 26 presenze e 2 gol nel massimo campionato francese sotto la guida attenta di Christophe Galtier, a cui va dato il merito di averlo lanciato.

L’allenatore transalpino, infatti, è stato un punto di riferimento importantissimo per l’esplosione del classe 2006, a cui ha dato fiducia incondizionata, tanto da farlo persino esordire da titolare in Champions League nell’andata degli ottavi di finale contro il Bayern Monaco dello scorso febbraio. Zaïre-Emery è diventato anche in questo caso, a 16 anni e 343 giorni, il più giovane calciatore a partire dal primo minuto in una sfida ad eliminazione diretta della coppa dalle grandi orecchie.

Una fiducia rimarcata sin da subito anche nelle sue dichiarazioni in un’intervista rilasciata ad inizio anno:

Se un ragazzo di 16 anni e mezzo o 17 è più capace di giocare rispetto agli altri, giocherà sicuramente. Warren è totalmente in grado di iniziare dal primo minuto una partita di Ligue 1 e una partita di Champions League, ne sono convinto e ne siamo tutti convinti. I nostri giocatori più importanti la pensano allo stesso modo”.

Dictum factum si potrebbe dire. Zaïre-Emery da quel momento infatti è diventato un vero e proprio jolly nello scacchiere di Galtier che lo ha lanciato dal primo minuto per ben dieci volte tra campionato e coppe, dimostrando subito di avere il DNA dei predestinati e l’attitudine quasi da veterano nel giocare questo tipo di partite senza risentire minimamente delle pressioni del caso.

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Caratteristiche tecniche e stile di gioco

Zaïre-Emery è un centrocampista moderno e versatile, capace di giocare ovunque in mezzo al campo grazie alla sua duttilità ed elevata intelligenza tattica. Può agire, infatti, sia come classica mezzalabox-to-box”, collegando i reparti, sia come playmaker davanti alla difesa per dettare i tempi di gioco. Dimostra di essere un giocatore estremamente completo e con una spiccata personalità nonostante la sua giovane età; manifesta una grande tranquillità nel chiedere costantemente la palla e risulta quasi sempre un ulteriore opzione di passaggio per i propri compagni di squadra.

Inoltre, il suo repertorio prevede un buon tiro dalla media e lunga distanza ed una propensione da novello rifinitore verso l’ultimo passaggio, soprattutto quando svaria liberamente in posizione più offensiva.
Il suo stile di gioco è fatto di rapidi cambi di direzione quando è in possesso della sfera dimostrando di stare a suo agio nella gestione e nel controllo di essa.

Alla esuberante agilità e ad una tecnica elevatissima Zaïre-Emery abbina anche una notevole forza fisica. Non si tira indietro durante le situazioni di contatto in mezzo al campo; inoltre, la sua resistenza ed il suo ritmo gli consentono di coprire un sacco di terreno durante le gare. Grazie alle sue doti fisiche fuori dal comune è presente, protagonista e abilissimo in entrambe le fasi: sa come dettare il tempo di gioco della manovra, ricorrendo alla sua buona visione e alle sue elevate capacità di passaggio su tutte le distanze, ma al contempo è in grado di leggere prima di tutti le giocate degli avversari grazie alla sua bravura nel recupero palla, fatto di intercettazioni ed anticipi, risultando determinante nella fase di interdizione.

Non a caso il suo primo gol da professionista, siglato il 1° febbraio a Montpellier nella gara vinta dal suo PSG per 3-1, riassume tutte le abilità appena descritte. Recupero palla a metà campo intercettando un passaggio dell’avversario, dialogo con il suo compagno di squadra Hakimi e conseguente inserimento senza palla sulla fascia, incursione rapida palla al piede fino all’area di rigore avversaria e destro secco sul secondo palo per battere il portiere degli occitani.

Purtroppo il copyright ci impedisce di riportare per intero la splendida azione individuale di Zaïre-Emery: potete trovarla in versione integrale sulla pagina YouTube di Ligue 2 Uber Eats. Vi consigliamo di andarvela a vedere, merita.

Il futuro di Parigi è ai piedi di Zaïre-Emery

La sua eccellente determinazione e, in generale, doti mentali solidissime, cruciali in un ruolo delicato come quello del centrocampista. In più, un talento innato ed una fiducia incondizionata da parte di tutto l’ambiente parigino: la contingenza di tali fattori ha fatto sì che Zaïre-Emery sia stato blindato dallo sceicco Al-Khelaïfi con un nuovo contratto fino al 2026.

Sembra che dalle parti di Parigi abbiano deciso di non commettere più gli errori del recente passato per quanto riguarda la valorizzazione dei giocatori provenienti dalle giovanili. Il PSG ha sì uno dei migliori vivai al mondo, eppure solo Presnel Kimpembe è stato in grado di sfondare ad alti livelli in prima squadra, mentre talenti come Christopher Nkunku, Kingsley Coman o Moussa Diaby sono stati scartati, forse troppo frettolosamente, facendo poi le fortune di altre squadre.

Warren entrò nel settore giovanile del PSG nel 2014, alla tenera età di otto anni. Ha giocato quasi sempre con ragazzi più grandi di lui, dimostrando sin da subito una grande maturità, al netto di una crescita imperiosa e costante. A quindici anni era già titolare e protagonista nell’Under 19 in Youth League; nel frattempo era già stato aggregato in prima squadra e si allenava spesso nel centro sportivo di Poissy con il tecnico Mauricio Pochettino.

Zaïre-Emery ha vinto, non a caso, pure il Titì d’Oro, il premio assegnato al miglior giocatore del PSG proveniente dalle giovanili.

Questa stessa maturità che ha conservato fino agli esordi in prima squadra l’ha notata anche il nuovo allenatore Luis Enrique in questa preparazione estiva. Il tecnico spagnolo infatti, rendendosi conto dell’incredibile potenziale del ragazzo, gli ha già consegnato le chiavi del centrocampo della squadra in tutte le amichevoli pre-stagionali. Il ragazzo non ha mai tradito le aspettative e si è rivelato sempre tra i migliori in campo con prestazioni impressionanti. Zaïre-Emery sembra dunque pronto per i palcoscenici più importanti. Toccherà all’ex commissario tecnico della Nazionale spagnola trasformarlo definitivamente in un vero e proprio fuoriclasse. La storia di Warren con il maestro Luis può cominciare adesso.


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