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Tino Kadewere e la derby-doppietta annunciata

Tino Kadewere l’aveva sognato e l’aveva detto: al derby contro il St.Etienne faccio due goal. Così è stato. Il Lione si coccola il ’96 dello Zimbabwe, che aveva inizialmente rinunciato alla Francia per andare nella fredda Svezia…

Tino Kadewere è diventato da ieri sera il nuovo idolo dei tifosi del Lione, con una doppietta da lui stessa annunciata dopo un sogno. La sua storia parte da lontano, esattamente dall’Africa Meridionale. Ha iniziato a giocare a pallone all’età di sette anni nell’accademia del padre in Zimbabwe, dove il calcio non è lo sport più seguito. Cresce subito in fretta, dato che si è sempre dimostrato superiore rispetto ai ragazzi della sua età. Basti pensare che quando aveva 10-11 anni, lui giocava già nelle categorie U15. Kadewere ha cominciato a centrocampo, per spostarsi qualche volta sulle fasce, vista la sua incredibile velocità e agilità.

Prima della Francia, la gavetta svedese

La svolta avviene dopo le dodici partite e otto gol con l’Harare City (squadra della sua città) in prima divisione dello Zimbabwe. Due club mettono gli occhi su Kadewere, invitandolo a fare un provino per qualche giorno: Djurgårdens e Sochaux. Facile scegliere i francesi, in un club più conosciuto, con un clima migliore e con prospettive future invitanti rispetto agli svedesi. A sorpresa però, Kadewere sceglie di trasferirsi a Stoccolma. La decisione è stata influita soprattutto per la lingua. Tino vuole ambientarsi bene in Europa, e non vuole sprecare alcuna possibilità nel vecchio Continente.

Al Sochaux nessuno parla inglese, in Svezia sì. E come lui stesso ha ammesso: “Forse non ero ancora pronto per un club come il Sochaux e la Francia“. Meglio fare un po’ di gavetta. Al Djurgårdens si plasma come numero 9, migliora la tecnica, e impara a giocare per la squadra. Facendo pure goal. 14 in 23 partite con l’U21 dei Järnkaminerna, 18 in 60 partite complessive con la prima squadra. Il Le Havre, squadra di Ligue 2, ma sempre attenta a lanciare giovani campioncini (vedi nell’ultimo decennio Mahrez, Pogba o Payet), spende circa 2 milioni di euro per portarlo finalmente in Francia. È addirittura il trasferimento più costoso nella storia del club.

https://youtu.be/sKkBrU3AkJU

La prima stagione è un po’ avara di soddisfazioni, complice anche l’infortunio che si porta dalla Svezia: per Tino solo 5 reti e 4 assist in 23 presenze. Cambia totalmente musica nella stagione 2019/2020.A segno consecutivamente nelle prime sei gare di campionato, il Lione a gennaio 2020 contatta il Le Havre, e sborsa circa 12 milioni per assicurarselo. Kadewere resta però in Normandia sino a fine stagione, e si laurea così capocannoniere della Ligue 2 con ben 20 centri in 24 partite.

Il Lione per Tino

Salutato il Le Havre, comincia a fine giugno la sua nuova avventura all’OL, quando questi erano ancora impegnati in Champions League. Kadewere non può giocare, ma si allena già con i nuovi compagni e segue le prime istruzioni di mister Rudi Garcia.

L’esperienza al Lione però non parte nel migliore dei modi, ma non per infortuni o questioni di adattamento. A inizio agosto infatti il fratello Prince muore per via del coronavirus, e ciò toglie vitalità ed entusiasmo a Tino. Arriva però un grande gesto di solidarietà da parte della società: prima della partita di Champions League contro il Manchester City, tutti i giocatori dell’OL indossano una maglietta celebrativa per ricordare Prince ed esprimere il loro cordoglio a Tino Kadewere.

L’inizio è lento, ma Rudi Garcia vede in Tino un buon elemento per il suo attacco. La concorrenza è tanta, da Depay a Toko-Ekambi passando per Cherki e Dembelé, anche se con tanto duro lavoro il classe 1996 trova sempre un po’ di spazio. Garcia lo posiziona prima come attaccante centrale, poi lo sposta sull’esterno dell’attacco. La duttilità è sempre un pregio. Tralasciando la prima gara della stagione in cui non è stato convocato, nelle prime otto partite di L1 Kadewere gioca per cinque volte da titolare, segnando un goal allo Strasburgo.

Poi arriva il Derby del Rodano, il 121esimo della storia. Quella contro il St.Etienne è sempre una partita calda, e tosta. Kadewere parte dalla panchina per far spazio al tridente Depay, Toko Ekambi e Moussa Dembélé, autore di tre gol in quattro derby di campionato. Les Verts passano in vantaggio al 40′ con l’autogoal di Anthony Lopes, e al 56′ arriva un triplo cambio per Rudi Garcia. Fuori Aouar, Bruno Guimaraes e Dembélé, dentro Thiago Mendes, Paquetà e Tino Kadewere. Curiosa e mistica la previsione proprio del giocatore dello Zimbabwe che, in un’intervista rilasciata ad un emittente francese qualche giorno prima del derby, aveva veramente predetto di segnare una doppietta contro il St.Etienne. Sogno azzeccato, e diventato realtà. Al 65′ pareggia con un tacco sotto porta su assist di Cornet, quasi dieci minuti dopo sigla il sorpasso con una tiro intelligentissimo da posizione defilata.

Kadewere Lione
Il tiro del 2-1 (fonte IG Ligue 1)

Anthony Lopes salva il risultato parando un rigore a Bouanga quasi alla fine e consegna la vittoria al Lione. Eroe indiscusso è Tino Kadewere, primo giocatore entrato dalla panchina a segnare una doppietta in un derby del Rodano. Sul sogno premonitore dice: “Credo molto in Dio, sapevo che sarebbe successo. Stasera è andata molto bene per me e per la squadra”. Philana Tinotenda Kadewere, un’arma in più per Garcia, un nuovo attaccante da lanciare per il Lione. Tra goal importanti e altri sogni da realizzare…


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Fonte copertina: Instagram Ligue 1

Di Cosimo Giordano

Opinionista sportivo nel tempo libero, founder di Sottoporta, amo la pizza e il calcio internazionale. Sono quel tipo che ogni tanto ripensa alla carriera di Pauleta e che va a curiosare sulle rose del campionato australiano.

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