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Riuscirà Galtier a rendere il Nizza una big?

Dopo anni di progressiva crescita, i ragazzi del Nizza, nelle mani di un grande manager come Galtier, è pronta al salto di qualità.

Mario Balotelli. Era lui la punta di diamante l’ultima volta che a Nizza si sono giocati l’accesso all’Europa che conta. Galtier non c’era, era la stagione 2017-2018, una delle prime del periodo di ricostruzione avviato da Claude Puel e proseguito da Lucien Favre.

Quella stagione saltò all’occhio perlopiù per il capolino della squadra in Europa. Sfumata la Champions per mano del Napoli di Sarri, gli Aquilotti riuscirono a raggiungere i sedicesimi di finale di Europa League trascinati dai gol di Super Mario, ma non superarono i futuri campioni di Russia della Lokomotiv Mosca.

Contemporaneamente, Galtier diventava l’eroe dei Mastini di Lilla

Quello stesso anno, dalla parte diametralmente opposta della Francia, un disorganizzatissimo Lille, imbevuto dell’enorme propositività tattica del Loco Marcelo Bielsa, fa acqua da tutte le parti. Rimedia risultati come un 3-0 netto a Strasburgo, Amiens e Montpellier; un 5-0 a Saint-Etienne e un 5-1 a Marsiglia.

Panico.

Quella che doveva essere la stagione della svolta con Bielsa si è trasformata in un incubo. Sarà Christophe Galtier a prendere in braccio la squadra, a rivedere i piani tattici. E a salvarla a un paio di giornate dal termine, aggrappandosi perlopiù al dinamismo e ai gol di Nicolas Pepé.

Ma la vita si sa, quando vede una remota occasione di far girare la ruota e far ribaltare tutto, questo diventa realtà quando meno ce lo aspettiamo. Flash-forward al 2020-2021 e Galtier alza il trofeo di Campione di Francia col suo rinnovato Lille.

Una squadra tatticamente dinamica, dagli esterni che giocano un ruolo fondamentale, capace di partire in possesso dal basso ma verticalizzare e far male non appena vede uno spiraglio. Galtier, per la seconda volta, ha preso una squadra ormai senza successi da anni e l’ha portata alla vittoria di un titolo. Proprio come fece sulla panchina del Saint-Etienne vincendo la Coppa di Lega qualche anno prima. 

E adesso?

Adesso Christophe vuole riprovarci, vuole scrivere un’altra storia. Vuole farlo a Nizza, dove l’ultima stagione da ricordare è quella di Balo ma un trofeo non si vede da 25 anni.

In Costa Azzurra si attende con fervore l’impatto del tecnico sulla squadra, rimasta ormai orfana del regista Lees-Melou (venduto al Norwich) e del giovane centrale Saliba. I proprietari della Ineos, un’azienda privata britannica che opera nel settore chimico, stanno investendo parecchio. Il Nizza è stato protagonista di un mercato più che positivo: il recente riscatto di Jean-Clair Todibo dal Barcellona è sempre stato uno dei pallini della dirigenza dall’inizio dell’estate.

Gli Aquilotti sono riusciti a chiudere l’operazione intorno ai 10 milioni di euro ed assicurarsi un difensore fisico e tecnico con ampissimi margini di crescita. Senza eventuali sorprese, sarà lui la colonna portante della difesa del nuovo ciclo del Nizza.

Forse uno dei nodi da sciogliere riguarda chi affiancherà l’ex Barça sulla linea di difesa. Il veterano Dante si sta avviando verso la conclusione della propria carriera, e, tra il poco spazio trovato la scorsa stagione e la nuova dottrina Galtier che predilige giocatori di stampo più tecnico, il brasiliano potrebbe trovare spazio perlopiù nelle formazioni da turnover. Al posto dell’ex Bayern i candidati trovano figura nel classe ‘97 Robson Bambu, già visto in campo sporadicamente la scorsa stagione; o nel classe 2001 appena prelevato dalle giovanili del Bayern Flavius Daniliuc.

In caso Galtier scelga di lavorare maggiormente in prospettiva, il reparto dei centrali ha il giusto potenziale per crescere all’unisono senza dover fronteggiare la concorrenza di giocatori più affermati.

Jean-Claire Todibo, la colonna portante della difesa del nuovo Nizza
Jean-Claire Todibo, la colonna portante della difesa del nuovo Nizza (fonte: Twitter, profilo di Todibo)

Di fianco a loro, a spingere sulle verticalizzazioni e fare densità nella metà campo offensiva, l’ex tecnico del Lille non poteva chiedere di meglio: terzini giovani, veloci e propositivi.

Tra questi troviamo Lotomba e Atal sulla destra e Kamara e Bard sulla sinistra. In questo settore, Christophe ha poco da ritoccare, date le grandi potenzialità degli esterni, i quali potrebbero potenzialmente alternarsi senza alterare il rendimento della formazione.

Punti deboli e la speranza del mercato

La linea difensiva sembra promettere bene, ma non si può dire forse lo stesso del portiere. Benitez non convince a pieno, il giovane polacco Bulka in prestito dal PSG non sembra essere solido ed affidabile. L’argentino, alla sesta stagione con il Nizza, ha però mantenuto la porta inviolata nelle prime tre partite disputate. Galtier gli darà fiducia, senz’altro.

A centrocampo, la partenza di Lees-Melou è stata dolorosa. Considerando lo scetticismo del tecnico nel giocare con un centrocampo a 3 ed il suo costante utilizzo della coppia in mediana nei suoi 4-4-2, 4-2-3-1 o 4-4-1-1, i due posti dovrebbe essere occupati da un giocatore di spessore, capaci di recuperare palloni e di farli partire al momento giusto in verticale. Un giocatore alla Marco Verratti, per intenderci.

Schneiderlin sta iniziando a percorrere la propria parabola discendente, mentre Boudaoui deve ancora sbocciare definitivamente. Nel Nizza del futuro, quest’ultimo può comunque trovare spazio considerando i soli 22 anni di età ed i grossi margini di crescita tecnica. Occhio anche ad un altro giovane promettente come Khéphren Thuram (2001, secondogenito di Lilian).

A questo proposito, inoltre, sono di questa sessione le firme di Mario Lemina dal Southampton e di Pablo Rosario dal PSV, acquistati proprio in quest’ottica. Hanno già trovato spazio, e se riuscissero a trovare la giusta continuità, formerebbero una gran coppia, con i giovani pronti a dare il cambio.

Un ulteriore grande acquisto la dirigenza lo ha messo a segno con Justin Kluivert. Il classe ‘99 di proprietà della Roma, dopo la parentesi a Lipsia, sarà una delle ali a disposizione. Altro giocatore dinamico, veloce, tecnico e prolifico: può spingere e poi convergere verso la porta, lasciando la fascia al terzino di parte, contribuendo a creare densità ed occasioni da gol.

Stesso principio vale per Calvin Stengs: classe ‘98 appena arrivato dall’AZ Alkmaar. Saranno principalmente questi due ad infuocare le vie laterali dell’Allianz Riviera.

Un’attacco dal quale ci si aspetta molto

Davanti Kasper Dolberg e Amine Gouiri compongono un reparto dal grandissimo potenziale, a cui bisogna aggiungere il neo-acquisto Andy Delort dal Montpellier (40 goal e 26 assist in 95 presenze di Ligue 1)

Il primo, tornato alla ribalta con la maglia della Danimarca durante gli europei dopo essersi messo in luce con la maglia dell’Ajax qualche anno fa, ha la possibilità di far molto meglio dei 6 gol della scorsa stagione, considerando il talento e la sua grande dirompenza fisica. Il secondo, classe 2000 con 12 gol e 7 assist la scorsa stagione, può essere l’uomo giusto per insaccare in rete palloni importanti per la stagione dell’OGC. Delort invece è un ottimo finalizzatore, sia nel segnare sia nel consegnare l’ultimo passaggio decisivo.

Il compito di Delort (2 goal nelle prime 3) sarà quello di ambientarsi e capire subito i meccanismi del nuovo allenatore. Dolberg e Gouiri sono già per Galtier ottimi punti di riferimento, in modo analogo a come lo sono stati Burak Yilmaz e Jonathan David nella formazione del Lille campione. Nella vittoria per 4-0 a casa dei campioni del Lille, doppietta di Dolberg e gol di Gouiri. Nella sfida interrotta con il Marsiglia il parziale 1-0 era ancora del danese, mentre con il Bordeaux Gouiri ha segnato due goal. Ci sarà tanta competitività, ma Galtier ne potrà solo beneficiare.

A far da perno sulla trequarti, soprattutto nel 4-2-3-1 e nel 4-4-1-1, l’uomo designato è, ad ora, Alexis Claude-Maurice. È un classe ‘98 che nasce come trequartista puro ma che può svariare su tutto il fronte d’attacco. Rientrerà a pieno organico nei primi mesi della nuova stagione dopo un grave infortunio riscontrato la scorsa primavera.

Il 23enne potrebbe ricoprire il ruolo che occupava Yazici nella formazione di Galtier, anche se, come la stragrande maggioranza della rosa, deve ancora maturare e mettere in luce tutte le proprie potenzialità.

Tirando le somme…

Il Nizza è una squadra molto giovane, l’età media della rosa è di 23 anni e poco più, la più giovane della Ligue 1 assieme a Marsiglia e Rennes. E ha moltissimo potenziale: metterla in mano a Christophe Galtier è stata una grande intuizione della società.

Considerando la progressiva crescita della squadra negli ultimi anni in termini di risultati e la partecipazione (senza particolare successo) alla scorsa Europa League, gli Aquilotti hanno tutte le carte in regola per costruire un ciclo durante il quale tornare nell’Europa che conta.

La rosa che l’ex manager del Lille ha trovato appena arrivato ha diverse individualità adattabili alla sua filosofia. Se la società riesce a muoversi bene sul mercato, probabilmente nell’arco di un triennio i rossoneri potranno tornare a competere seriamente per qualificazioni importanti. Se non addirittura per un titolo.

Forse per quello ci sono da fare i conti con i giganti del PSG. Anche se, come proprio Galtier ci insegna, non sempre i grandi vincono. Se si vuole però diventare forti, bisognerà anche educare i propri tifosi: scontri come quello nel derby contro il Marsiglia non devono accadere più. Tra l’altro la partita verrà rigiocata in campo neutro e a porte chiuse, come le successive due partite dei nizzardi in casa. Sanzione più tragica sono i due punti di penalità per l’OGC, che a lungo andare in questa stagione possono pesare. Ma il progetto di Galtier è paziente, ambizioso a lungo termine. Date tempo a Christophe e lui vi stupirà.


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Fonte immagine di copertina: https://commons.m.wikimedia.org/wiki/File:OGC_Nice_supporters.jpg

https://www.flickr.com/photos/angellli/

Autore: angellli

Fonteoriginariamente pubblicato su Flickr come Hjemmelaget mottar fansens hyllest før kampstart

Di Mirko Goretti

Nel tempo libero mi piace parlare di calcio, nel tempo occupato pure. Amante del Football d’oltremanica e nostalgico del calcio di qualche anno fa.

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