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Camavinga: una tela bianca

Camavinga con il suo calcio non afferma, insinua. Non mostra le sue qualità, lascia che si intravedano, è in una fase dove tutto nel suo calcio è completamente nuovo.

Quattro anni fa il Rennes costrinse, anche ai non appassionati di Ligue 1, a buttare un occhio sul campionato francese. Il motivo principale per guardare le partite dei rossoneri era Ousmane Dembelè. Un talento cristallino che riusciva a connettere una creatività ed una fantasia sconfinate ai suoi piedi. Un giovane artista del pallone che sembrava destinato ad un futuro roseo. In parte le aspettative si sono mantenute visto che il giocatore ha vestito maglie importanti come quella del Dortmund e l’attuale Blaugrana, però da una tecnica così limpida ci si aspettava di più.

Purtroppo i troppi guai fisici e una testa non proprio da professionista esemplare hanno mandato un po’ alla deriva le qualità del ragazzo. Nonostante ciò, vista l’età, ha tutto il tempo per poter ribaltare la situazione ed affermarsi come uno dei più grandi del palcoscenico calcistico europeo.

Dopo quattro stagioni ci risiamo, il Rennes ha sfornato e messo alla ribalta un altro talento. Un giocatore dotato di una classe che emana una luce così luminosa che è impossibile da ignorare; una luce che si accende nel centrocampo del club francese e si espande per tutta la Francia. Stiamo parlando di Eduardo Camavinga.

Perchè Camavinga è cosi speciale?

Ciò che impressiona del giovanissimo talento francese classe 2002 è la tranquillità con cui gioca in mezzo al campo. E’ straordinaria la sua capacità di essere a suo agio in uno dei ruoli più delicati del centrocampo. Grazie alle sue impressionanti capacità fisiche e tecniche, Camavinga sembra un adulto che gioca con i bambini, anche se è proprio lui il bambino. Tutto sembra troppo facile.

Il numero 10 gioca come regista di centrocampo in un 4-4-2 abbastanza disordinato. Il compagno di reparto è Steven Nzonzi, giocatore che abbiamo imparato a conoscere alla Roma, e che non spicca per velocità e costruzione di gioco. Al giovane Eduardo quindi spetta eseguire il doppio lavoro, sia quello sporco in fase di recupero sia quello creativo in fase d’impostazione. Camavinga è il prescelto per il primo passaggio in fase d’impostazione, tutte le azioni passano per i suoi piedi.

Visto un posizionamento tattico abbastanza disordinato, spesso la squadra segue l’inerzia del gioco più che rispettare e perseguire una propria ideologia di base. Viste le condizioni, spesso il diciottenne è costretto a mettere in secondo piano la sua personalità e cadere nel pragmatismo. Sa adattarsi a tutto.

Camavinga ha qualità sia in difesa che in attacco

In fase difensiva, grazie alle sue lunghe leve, è un giocatore utilissimo per la squadra, perchè vince parecchi contrasti. Recupera molti palloni e sporca moltissime linee di passaggio avversarie. Aiutato dall’età, riesce a tenere un ritmo altissimo della corsa per tutti e 90 minuti. Spesso a causa della sua foga agonistica risulta un po’ troppo irruento e istintivo; succede che gli avversari attacchino il buco alle sue spalle lasciato libero dal suo posizionamento. Un difetto assolutamente comprensibile data la tenera età e soprattutto sicuramente migliorabile.

Quando il campo si apre e la sua cretività può sfogarsi, beh, li c’è da divertirsi. In quei momenti si può notare un’originalità di pensiero abbinata ad un’eleganza nella conduzione del pallone semplicemente uniche. Con le treccine e il numero 10 sulle spalle ricorda proprio Seedorf ai tempi del Real Madrid, entrambi possessori di fosforo e muscoli da mettere a disposizione in mezzo al campo. Le sue lunghe leve, oltre a farlo sembrare una piovra in grado di intercettare tutte le palle in fase di ripiego, sono anche una vera e propria tortura per i difensori avversari.

Il goal contro il Montpellièr

Il primo goal della stagione 2020/2021, quello contro il Montpellier, che sta facendo il giro dei social. Possiamo solo immaginare la frustrazione e la sensazione di panico che deve provare un difensore che affronta Camavinga. Giochi di gambe continui e velocissimi che sarebbero in grado di rimbambire anche il più esperto dei difensori, il tutto accompagnato da furbi e leggiadri movimenti del busto spesso in contrapposizione con quelli delle gambe, ne esce fuori un dribbling così ipnotico e confusionario che blocca qualsiasi tipo di soluzione.

I difensori non potevano tentare l’anticipo, poiché il 2002 è partito da centrocampo e ha combinato un triangolo con un compagno per potersi accentrare, impossibile tentare di affondare il tackle vista l’innata capacità di spostare la palla proprio all’ultimo istante disponibile. L’unica opzione possibile era temporeggiare, era l’unica opzione logica vista la situazione, eppure anche l’indietreggiare e temporeggiare si è rivelato inutile; i troppi metri concessi al talento francese gli hanno permesso di liberare un tiro rasoterra in diagonale di sinistro che con forza e precisione si è infilato all’angolino del palo opposto.

Versatilità

Eduardo Camavinga è una tela bianca, candida purissima, che aspetta solo di essere dipinta. Nonostante tutte queste sue qualità ancora non si è capito quale sia la sua posizione ottimale. Potrebbe essere un regista, una mezzala o addirittura un trequartista, viste le qualità potrebbe ricoprire tranquillamente anche la posizione di ala offensiva.

In queste due stagioni di Ligue 1 propone più un calcio basato sul contesto che su una propria impronta individuale, ogni settimana è in grado di stupire e introdurre nuovi aspetti del suo stile di gioco. Camavinga con il suo calcio non afferma, insinua. Non mostra le sua qualità, lascia che si intravedano, è in una fase dove tutto nel suo calcio è completamente nuovo. Sul diciottenne c’è già l’interesse di parecchie squadre. Gli osservatori del Real Madrid sembrano essere i più colpiti dalle prestazioni del calciatore.

Margini di crescita

Il futuro ruolo e stile di gioco del ragazzo dipenderà molto dalla prossima squadra alla quale deciderà di accasarsi. Per esempio nel Real potrebbe specializzarsi come regista grazie alla presenza di Casemiro, che garantirebbe più equilibrio e di conseguenza avrebbe la possibilità di potersi assumere più rischi. In premier potrebbe affermarsi come “free 8 alla De Bruyne”, potrebbe sfruttare le sue doti per svariare dove e quando vuole in mezzo al campo. In Italia, dove c’è un tipo di gioco estremamente tattico potrebbe diventare un grandissimo ruba palloni. Insomma la versatilità e la polivalenza di questo calciatore sono tutte da scoprire.

Caratteristiche fisiche e tecniche ricordano vagamente anche un po’ Zaniolo, prima impiegato in mezzo al campo sia come regista che come mezzala, poi utilizzato come ala e ora sembra essere riuscito a trovare la sua perfetta dimensione come trequartista esterno. Zaniolo ha passato quella bellissima fase dove ogni giorno lasciava trasparire nuove qualità e dove intuiva nuove cose su stesso. Camavinga invece sembra essere totalmente immerso in questa fase, tutto lascia pensare che finirà presto però e proprio come per Zaniolo sembra proprio che stia iniziando quella della consacrazione.


Su Sottoporta il meglio del calcio internazionale: Football Reporter #9

Fonte immagine di copertina: Instagram Camavinga

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