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Ehi Nazionale, sono il tuo eroe e ti porto ad Euro 2020!

Si sono giocati i quattro spareggi che hanno determinato le ultime partecipanti ai prossimi Europei. Pandev, Ďuriš, Marshall, Szoboszlai: ogni nazionale ha il suo eroe.

Se non vi sfugge niente, vi sarete allora accorti che nel sorteggio di dicembre dell’Europeo 2020(+1), nei gironi C, D, E ed F, sono stati lasciati degli slot vuoti da riempire solo dopo alcuni spareggi, per merito anche delle posizioni nelle varie leghe di Nations League (ecco la sua utilità). 16 squadre racchiuse in quattro “path”, con le semifinali di questi “cammini” che si sarebbero dovuti giocare a marzo, ma per via del lockdown sono state rinviate ad ottobre, con il conseguente cambio di formula. Niente andata e ritorno, ma gara secca. Si sono giocati i quattro spareggi finali, e finalmente abbiamo il quadro completo del prossimo Europeo. Qui il recap delle nazionali qualificate, ciascuna con il proprio eroe.

Goran Pandev (Macedonia del Nord)

Per alcuni può essere un vecchio. Per altri, più educatamente, un veterano. Ma se vai in Macedonia del Nord e domandi a dei passanti a caso chi sia il giocatore più forte ad aver indossato la maglia dei Leoni Rossi, chiunque, anche il meno appassionato di pallone, ti dirà Goran Pandev. E un motivo c’è. Ha vestito maglie di club in leghe importanti, con il punto più alto raggiunto con il Triplete nel 2010 con l’Inter. La Macedonia del Nord, che ha giocato la sua prima partita ufficiale nel 1993 dopo lo scioglimento dell’ex Jugoslavia, aveva bisogno di un vero eroe nella partita forse più importante della sua storia. A Tbilisi, contro la Georgia, nonostante i 37 anni, Pandev ha giocato al centro d’attacco, da titolare. Troppo importante il suo apporto a tutta la squadra: il Ct Igor Angelovski non sa rinunciarci.

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Dopo un primo tempo piuttosto bloccato, al 56′ arriva il goal qualificazione, confezionato made in Italy. Elmas del Napoli e Nestorovski dell’Udinese duettano in area di rigore, quest’ultimo serve Goran, che non perdona. La Macedonia del Nord parteciperà per la prima volta a un torneo internazionale. Agli Europei sarà inserita nel gruppo C con Olanda, Austria e Ucraina. I giovani macedoni sognano un giorno già di emulare la leggenda Goran Pandev: il suo goal vale la gioia di una nazione intera.

Michal Ďuriš (Slovacchia)

La Slovacchia sbanca il Windsor Park di Belfast e si qualifica per la seconda volta consecutiva agli Europei. Una partita iniziata bene per i ragazzi di Tarkovic che passano in vantaggio con il gol dell’italiano Kucka. E proprio i giocatori che militano nel nostro campionato lasciano il segno in questo scontro diretto. Mentre il trequartista del Parma ha aperto le marcature, l’interista Milan Skriniar ha prolungato la sfida ai supplementari con un autogol all’87’. Da quel momento, l’Irlanda del Nord ha bersagliato lo specchio di Marek Rodak, impeccabile però in ogni situazione.

E proprio in queste circostanze che si applica la dura legge del calcio: gol sbagliato, gol subito. Al minuto 110′ Michal Duris parte in contropiede e con un destro nell’angolino basso trafigge Peacock-Farrell, regalando la qualificazione ai suoi. Una notte da protagonista per lui che, nel 2015, sembrava sul punto di esplodere dopo una stagione da 18 gol in 35 partite con la casacca del Viktoria Plzen, si prende per una notte la mantellina da eroe nazionale. La deludente esperienza russa con la maglia dell’Orenburg l’ha spinto a ripartire da realtà più piccole: l’Anorthosis prima e l’Omonia adesso, a Cipro, dove ha ritrovato il suo killer instict. Perfettamente utilizzato contro l’Irlanda del Nord.

David Marshall (Scozia)

La Scozia sbanca il Marakana, e torna a qualificarsi per i campionati europei dopo 24 anni d’attesa. Una partita che, per lunghi tratti, vede i britannici esprimere un football organizzato, impeccabile nella sua essenzialità e quando Ryan Christie colpisce, all’alba della seconda frazione, la Serbia appare frastornata, incapace di reagire con il giusto mordente. I minuti passano e lo stesso Christie avrebbe il pallone del raddoppio, ma la traiettoria non è abbastanza precisa. La Scozia continua a menare la sua danza, fino a quando, al 70′, entrano Katai e Jovic per Maksimovic e Milinkovic-Savic. Tutto cambia, la Serbia preme nel finale, fino al pareggio, di testa, dello stesso Jovic, lasciato da solo da un colpevole McTominay. La storia di una nazionale e del suo tremendismo, racchiusi nell’ennesima caduta. Nei supplementari, gli scozzesi barcollano, ma non cadono, trascinandosi fino ai calci di rigore, lotteria russa crudele. Si arriva all’ultimo tiro dal dischetto della serie con nessun errore.

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Sul punto di battuta Mitrovic, ma David Marshall fa l’eroe respingendo alla grande. La famosa frase del celebre film Trainspotting potrebbe subire una leggera modifica perché, se il gol di Archie Gemmil all’Olanda è leggenda, la parata di Marshall riporta la Scozia sulla cartina geografica del football continentale. Tra l’altro Gemmil è stato una leggenda del Derby County (primatista di presenze nelle competizioni calcistiche con i Rams), attuale club di Marshall.

Dominik Szoboszlai (Ungheria)

Ha 20 anni, ma gioca come se ne avesse almeno 10 in più. L’Ungheria parteciperà all’Europeo grazie alla sua stella più lucente. Il popolo magiaro è sicuro: Dominik Szoboszlai non sarà solo l’eroe della serata in una Puskas Arena vuota, ma in futuro saprà di certo regalare altre gioie al suo popolo. L’Islanda era andata in vantaggio con Gylfi Sigurdsson, grazie all’errore di Peter Gulacsi. Dopo che Gudmundsson si è divorato una chiara occasione da goal, all’88’ Loic Nego, francese che aveva fatto tutte le trafile fino all’U20, sigla il pareggio. Nei minuti di recupero Szoboszlai fa la voce grossa, porta palla, nessuno lo ferma e con un tiro radioso segna il 2-1 finale.

Il giocatore del Salisburgo è già una stella, ha dote tecniche e carismatiche non indifferenti per un 20enne: insomma, chi lo prende fa un affare. L’Ungheria del Ct italiano Marco Rossi e del suo assistente Giovanni Costantino (con cui avevamo fatto una live in quarantena) festeggiano meritatamente un super traguardo. Ma non del tutto. Da un lato c’è l’immensa gioia di aver approdato a Euro 2020. E per l’Ungheria è la prima volta nella sua storia a partecipare in due edizioni consecutive degli Europei, dopo quella 2016. Il lato “oscuro” è rappresentato invece dal gruppo di ferro in cui sono stati inseriti i magiari: quello F con Germania, Francia e Portogallo. Ma con uno Szoboszlai in formato (super)eroe così, nulla alla fine è proibito…

Europeo, aspettaci…


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Fonte copertina: gazzetta.it

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