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Di nuovo gli Azzurri: Italia-Bosnia 1-1

L’Italia agguanta la Bosnia solo con un goal fortunoso di Sensi il pareggio. Non il risultato sperato per riabbracciare la Nazionale.

L’Italia è tornata a giocare una partita ufficiale a 291 giorni di distanza dall’ultima, quel super 9-1 contro l’Armenia a Palermo. L’ultimo periodo di assenza così lungo risaliva durante il periodo della fine della Seconda Guerra Mondiale. L’11 Novembre 1945 si giocò a Zurigo un pirotecnico Svizzera-Italia 4-4, 385 giorni dopo invece andò in scena, a Milano, Italia-Austria 3-2, con le reti di Castigliano, Valentino Mazzola e Silvio Piola. Un po’ la Nazionale ci era mancata, ammettiamolo.

Un passo indietro

Roberto Mancini ha sorpreso tutti inserendo al centro dell’attacco Belotti, preferito alla Scarpa d’Oro Immobile. È una staffetta che continuerà ancora per molto, c’è da abituarsi. Belotti però non si rende mai veramente pericoloso, così come tutti gli Azzurri. La manovra dell’Italia è molto macchinosa e il centrocampo, senza Verratti e Jorginho, fatica a girare. Lorenzo Pellegrini fa fatica, così come mancano di efficacia le sovrapposizioni di Florenzi e Biraghi. Insigne è l’uomo che crea più difficoltà alla retroguardia bosniaca, ma questa riesce a difendersi quasi sempre con ordine.

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Ci si aspettava di più da Lorenzo Pellegrini (fonte: IG Azzurri)

Anche la Bosnia fa fatica a costruire gioco. Non è un caso che le maggiori occasioni della squadra balcanica siano giunte su due errori in disimpegno di Sensi e Florenzi, oltre al calcio d’angolo fatale al minuto 57. L’Italia è nel suo momento migliore, ha anche colpito un palo due minuti prima, ma Dzeko, in mischia, punisce la nostra retroguardia. Ci pensa un goal (con deviazione) di Sensi a ristabilire la parità al minuto 67. C’è poco movimento senza palla degli Azzurri, i cambi non sortiscono gli effetti sperati e, dopo un brivido sul finale, la partita si conclude sull’1-1. È sembrato di essere tornati alle prime scialbe gare della gestione Mancini. L’Italia così interrompe una striscia di 11 vittorie consecutive in tutte le competizioni, ma resta imbattuta ancora a Firenze nelle 27 partite disputate (20 vittorie, 7 pareggi).

All’Italia, nella calda serata fiorentina, è mancata quella fluidità tra i reparti che sembrava aver ritrovato nelle ultime uscite antecedenti alla pandemia. Le grandi assenze a centrocampo hanno gravato sull’economia di gioco dei nostri: il gioco è stato lento e sterile, costringendo spesso i nostri giocatori più avanzati a forzare la giocata inutilmente. In avanti né BelottiImmobile sono riusciti ad aprire i giusti spazi: merito di una difesa, quella bosniaca, serrata e coriacea. Bisogna ripartire dai pochi aspetti positivi: Insigne ha creato i maggiori pericoli alla porta difesa da Ibrahim Šehić, grazie a ben 6 passaggi chiave e al palo preso al minuto 55, sebbene non sia stato sempre cinico. Barella ha fornito una prova di grande intensità a centrocampo, così come il suo compagno di reparto Stefano Sensi.

Sensinho

Con Jorginho non al meglio, è stato Sensi a rimpiazzarlo nel centrocampo azzurro. 118 tocchi del pallone per un totale di 80 passaggi riusciti con l’84% di precisione. Le poche idee dell’Italia hanno costretto il giocatore dell’Inter a buttare in avanti la palla 11 volte, ma solo 6 sono arrivate correttamente ai compagni.

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L’heat map di Stefano Sensi (fonte: SofaScore)

Zero falli commessi, uno subito, ben tre dribbling subiti, ma quattro intercetti completati. E poi il goal: caparbietà, voglia di crederci sempre e un pizzico di fortuna. Partito a razzo in campionato nella stagione appena conclusa, la sua fragilità fisica è emersa dopo qualche giornata, costringendo i tifosi nerazzurri, e italiani in generale, a rivalutare l’ex Sassuolo. Quando è in forma e se la squadra gira bene, Stefano Sensi però può sempre tirar fuori dal cilindro una giocata decisiva o un goal. Come stasera ha fatto regalando il goal della salvezza. Poteva andare peggio, ma sarebbe dovuta andare sicuramente meglio. Di certo non vediamo l’ora di vedere altre partite della Nazionale senza dover aspettare così tanto tempo…


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Fonte copertina: IG Azzurri

Di Cosimo Giordano

Opinionista sportivo nel tempo libero, founder di Sottoporta, amo la pizza e il calcio internazionale. Sono quel tipo che ogni tanto ripensa alla carriera di Pauleta e che va a curiosare sulle rose del campionato australiano.

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