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Alli or Nothing

L’ascesa velocissima, la doppietta al Real Madrid, un ruolo centrale in Nazionale. Poi un periodo difficile, fino all’arrivo di Mourinho. Ora Dele Alli deve decidere se essere un campione.

C’è un momento particolare, nella carriera di un giovane talento, in cui bisogna scegliere il proprio destino. Questa è una decisione dettata dal carattere, come ci insegna Epicuro, dai desideri e dalle attitudini mentali. Questa è la scelta alla quale è chiamato quest’anno Dele Alli. Dopo due stagioni non proprio esaltanti, il trequartista del Tottenham deve dare una svolta alla sua carriera. Il filo tra l’essere un grande giocatore o un campione è sottilissimo. È arrivato il momento della verità: ora o mai più, tutto o niente. All(i) or Nothing.

Impatto brillante

A creare tutte queste aspettative sul suo talento, è stato il meraviglioso impatto che Dele Alli ha avuto sulla Premier League. Catapultato nel 2015 dalla League One alla massima serie, Alli non ha minimamente accusato il colpo, giocando anzi con una naturalezza invidiabile. Il suo talento ha invaso la lega inglese, squarciandola come un fulmine nella notte, a suon di gol e assist. Numeri pazzeschi per un centrocampista, per un interprete degli spazi, che fa della tecnica e della spregiudicatezza le sue doti più importanti.

Non si spiegherebbero altrimenti le due doppiette realizzate nel 2017 contro Chelsea e Real Madrid. La prima mise fine al record di 14 vittorie consecutive dei Blues di Conte, mentre la seconda lo consolidò a Wembley contro gli dei del calcio. Imprese simili denotano la sua capacità di alzare il livello, di fare la differenza quando il gioco si fa duro. Nonostante molti lo accusino proprio del contrario. Di certo negli ultimi due anni Alli ha fatto poco per smentirli. Nell’annata della finale di Champions, infatti, il centrocampista ha disputato la sua peggior stagione in termini realizzativi, senza mai segnare in Europa.

La conclusione del ciclo di Mauricio Pochettino ha avuto un effetto tremendamente negativo sulla testa del ragazzo, che nel ’19-20 ha iniziato malissimo, sollevando dubbi mai nati prima sul suo futuro. Il Robin Hood della Premier League sembrava aver lasciato il posto ad un timido ragazzo, spaesato negli inserimenti e lento nelle letture di gioco. Serviva una scossa per ravvivarlo. Una scossa di nome José Mourinho.

Rinascere con Mou

Al suo arrivo sulla panchina degli Spurs, nello scorso mese di novembre, Mourinho ha ereditato una situazione catastrofica. Il manager portoghese ha affrontato diverse situazioni scomode, tra le quali quella di Alli era certamente tra le più spinose. Tra le prime meravigliose dichiarazioni rilasciate, Mou ha dedicato un pensiero proprio ad Alli, rivelando il contenuto del loro primo dialogo:

Gli ho chiesto se fosse il fratello di Dele o Dele in persona, lui mi ha risposto e ribadito di essere Dele. Gli ho detto ‘ok, allora gioca come Dele’.

Josè Mourinho

Che il Mago di Setúbal sia un fine psicologo non lo si scopre certo ora, ma probabilmente Mourinho ha ritrovato il tocco magico proprio con Alli. Le parole del tecnico hanno stravolto l’approccio tecnico e mentale del ragazzo, restituendo in tempi rapidi al Tottenham un giocatore di livello altissimo. In 28 presenze agli ordini di Mourinho, Alli ha realizzato 7 gol e 5 assist. Numeri più vicini ai suoi standard, ma insufficienti per certificare il salto di qualità.

La sensazione è che la stagione ’20-21 possa essere decisiva per la carriera di Alli. A 24 anni, il talentuoso trequartista è ad un bivio. Può diventare un fuoriclasse, uno di quei calciatori che da soli cambiano il volto di una squadra, o accontentarsi di essere un grande calciatore. La scelta spetta a lui, ma avere Mourinho al suo fianco sembra la cosa migliore possibile per il suo destino.

All or Nothing

Il supporto che il tecnico portoghese può dare nella crescita del ragazzo è certificata dalla scorsa stagione, come detto, ma anche da altri retroscena emersi negli ultimi giorni. L’uscita dell’attesa docu-serie All Or Nothing: Tottenham Hotspur ci ha consegnato alcuni dialoghi tra Alli e Mourinho, uno dei quali tocca un vertice di pathos sensazionale.

In questo dialogo, o in questa scena, Mourinho ricorda ad Alli che il tempo può trasformarsi in un nemico e che, senza svolta, il trequartista può essere divorato dal rimpianto. In sostanza Mourinho suggerisce ad Alli di scegliere, di farlo in fretta e di evitare di tenere nascosto tutto il suo potenziale, come capitato a tanti suoi illustri predecessori.

La natura bruta del tecnico del Tottenham è la migliore spinta per il carattere docile di Alli, che talvolta ha preferito dare la priorità a fattori extracampo. Alli ha gli strumenti e le potenzialità per essere un calciatore decisivo, per essere il migliore. Sta a lui volerlo, sta a lui cambiare passo. Tutto o niente, All(i) or Nothing.

Immagine di copertina tratta da: Twitter Dele Alli


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Di Domenico Abbondandolo

Nato nel 1996, collaboro per SportAvellino e PianetaMilan. Idealista convinto, credo in un calcio romantico e passionale. Nel tempo libero mi diverto a far dialogare Platone e Guardiola.

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