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I ragazzi dell’AZ Alkmaar

Il monopolio delle grandi d’Olanda è stato interrotto dai ragazzi dell’AZ Alkmaar. L’ennesima dimostrazione targata Paesi Bassi di come la cura dei dettagli e della crescita dei giovani possano portare ad un progetto vincente.

L’AZ Alkmaar ha disputato una grandiosa stagione e maledirà per tanto tempo questa pandemia. In Olanda si è deciso di sospendere definitivamente ad aprile tutti i campionati, senza assegnare né le retrocessioni in Eerste Divisie né, soprattutto, il titolo. Due squadre sono arrivate appaiate in testa alla classifica, entrambe a 56 punti. L’AZ aveva il vantaggio negli scontri diretti, eppure ufficialmente il titolo l’ha vinto l’Ajax grazie alla differenza reti favorevole.

L’Eredivisie, negli ultimi anni, pare abbia assunto le sembianze di un’oligarchia retta da Ajax e PSV Eindhoven. Eccezion fatta per il Feyenoord, laureatosi campione nel 2017, le due grandi d’Olanda si sono spartite ben otto degli ultimi nove campionati. Nell’ultima stagione l’AZ rivelazione del torneo ha cercato d’infrangere questo duopolio. Non vi è riuscito, anche dopo aver fatto ricorso alla Federazione olandese, ma i ragazzi di Alkmaar potranno consolarsi pensando alla nuova stagione: non solo potranno far meglio in campionato, ma avranno anche la chance di disputare la Champions League.

Il progetto AZ Alkmaar

Contro qualsiasi pronostico, i biancorossi hanno dimostrato di essere la squadra da battere sul campo: negli scontri diretti hanno strapazzato le tre squadre d’élite del calcio olandese, ovvero PSV Eindhoven, Feyenoord e Ajax. Questi sono i risultati di un progetto che dura ormai da decenni, basato principalmente su un attento e preciso programma di valorizzazione dei talenti del vivaio, i quali hanno costituito l’ossatura della squadra olandese nella stagione appena trascorsa. L’esplosività e la creatività dei giovani viene supportata da elementi di grande esperienza, spesso scartati dalle altre grandi squadre della nazione e che, ad Alkmaar, hanno avuto una seconda giovinezza. Ne è venuto fuori un mix omogeneo di calciatori, un gruppo coeso, ambizioso e vincente.

La mente che ha dato il via alla rinascita dell’AZ è senza alcun dubbio Arne Slot. Il 41enne allenatore di Bergentheim ha impresso alla squadra un’identità ben precisa, con un 4-3-3 offensivo basato sulla velocità del tridente d’attacco e sulle geometrie dei tre centrocampisti. Nonostante abbia modellato una formazione principalmente votata all’attacco, Slot ha curato attentamente anche i movimenti difensivi: con soli 17 gol subiti, il reparto arretrato dell’AZ Alkmaar si è confermato il migliore del campionato. Il tecnico olandese non ha lavorato solamente sul piano tattico con i suoi giocatori. Li ha rilanciati soprattutto sul piano mentale: ha responsabilizzato i giovani e ha dato nuova linfa e nuova fiducia ai più esperti. Ha migliorato una rosa già forte sul piano tecnico rendendola conscia delle proprie abilità e dei propri punti di forza, capace di esprimere senza patemi un gioco coraggioso e fluido.

Il reparto arretrato

In porta c’è Marco Bizot, 29 anni: in questa stagione si è affermato come il miglior estremo difensore del campionato con ben 17 clean sheets in 25 partite. È anche merito suo se la difesa biancorossa si è potuta mostrare così granitica nello scorso anno. La difesa si regge principalmente sui due esperti pilastri centrali, il belga Stijn Wuytens e l’ex Feyenoord e Aston Villa Ron Vlaar. A questi si aggiunge la promessa greca Pantelis Chatzīdiakos, sceso in campo 11 volte e sempre più a suo agio nei meccanismi di Slot. I due terzini fluidificanti sono stati l’arma in più: con le loro sovrapposizioni hanno garantito un appoggio fondamentale in fase offensiva, adempiendo comunque ai propri doveri in fase difensiva. Il norvegese Jonas Svensson è stato autore di 7 assist e 1 gol, stessi numeri del classe 1999 Owen Wijndal, uno dei talenti più brillanti del vivaio del club. Sta riscuotendo le attenzioni degli scout europei anche il giovane giapponese Yukinari Sugawara. Reduce da un prestito al Nagoya Grampus Eight, nel campionato del Sol Levante, il terzino destro è pronto a giocarsi le sue carte in Olanda e si è già messo in luce in questo precampionato.

Un centrocampo giovane e vivace

A centrocampo troviamo il calciatore che più di tutti incarna lo spirito del progetto AZ. Il 22enne Teun Koopmeiners, dopo la trafila nelle giovanili, è stato eletto capitano della squadra e può già vantare oltre 100 presenze con la maglia biancorossa. Koopmeiners dà equilibrio all’intera squadra; i compagni lo seguono, decide lui se è il momento di pressare o di temporeggiare. Il gioco dell’AZ passa sempre da lui: non è un caso che abbia una precisione nei passaggi pari all’87% e che fornisca almeno un passaggio chiave in media a partita. È dotato di un forte carisma e di una grande freddezza, doti che si riflettono nella sua abilità di prendere sempre la decisione giusta. In campionato ha sempre giocato titolare, siglando 11 gol e 2 assist: numeri importanti per un centrocampista centrale che rivelano le sue spiccate abilità offensive. Da evidenziare anche la sua abilità nel saltare l’uomo: l’83% dei dribbling tentati è risultato vincente.

Le due mezzali sono il secondo norvegese della rosa, Fredrik Midtsjø, e il numero dieci Dani De Wit. Scartato troppo frettolosamente dall’Ajax, Dani è un giocatore che al suo enorme talento abbina un’imponente stazza fisica. Da menzionare anche la riserva di lusso Jordy Clasie, vecchia promessa del Feyenoord. Sono diversi i giovani talenti che Arne Slot ha lanciato a centrocampo nel corso della precedente stagione. Tijjani Reijnders, a soli 22 anni, ha scalato in fretta le gerarchie e si è rivelato un valido elemento anche per la prima squadra dell’AZ. Anche il giovanissimo Kenzo Goudmijn, pilastro del Jong AZ Alkmaar in Eerste Divisie, è in procinto di fare il salto in prima squadra. Sempre nella squadra Under 21 degli olandesi si trovano due prospetti molto interessanti: il 18enne Mohamed Taabouni, ragazzo dal talento assoluto recentemente aggregato in prima squadra, e il capitano Peer Koopmeiners.

Un trio offensivo inarrestabile

Il tridente d’attacco dell’AZ Alkmaar si è rivelato estremamente ostico da arginare: Oussama Idrissi, Myron Boadu e Calvin Stengs, da soli, hanno realizzato 32 gol sui 54 totali della squadra: quasi il 60% delle reti complessive. I tre hanno sviluppato un’intesa straordinaria: svariano molto in mezzo al campo, senza mantenere una posizione fissa e senza dare alcun punto di riferimento ai marcatori avversari. Giocano molto vicini fra di loro e sono devastanti nei contropiedi grazie alle loro accelerazioni irresistibili.

Calvin Stengs è il meno prolifico dei tre, avendo solo dieci gol all’attivo tra tutte le competizioni. È un giocatore dotato di una classe cristallina e di un sinistro molto educato. È portato per il gioco di squadra: si è messo in luce spesso grazie alla sua abilità nei passaggi che ha fruttato 10 assist in totale. Boadu e Idrissi, con rispettivamente 14 e 13 gol, mostrano invece maggiore confidenza con il gol. Myron Boadu, classe 2001, è un centravanti estremamente dinamico. Dotato di un’incredibile lucidità sotto porta e un cambio di passo devastante, a queste doti abbina un’eccellente qualità nel dribbling e un’invidiabile tecnica individuale. Si è anche guadagnato l’esordio in nazionale maggiore contro l’Estonia, trovando subito il gol. Si presenta sicuramente come uno dei giovani talenti più interessanti d’Europa.

Il terzo tenore, il nazionale marocchino Oussama Idrissi, ha 24 anni ed è arrivato ad Alkmaar nel 2017. L’ex Groningen è diventato un calciatore maturo e più fiducioso di sé, tanto che, per la prima volta, ha raggiunto la doppia cifra in Eredivisie. È dotato di un buon dribbling e di un’abilità nei passaggi più che discreta.

Un bilancio positivo

Nonostante il titolo sfumato in maniera così beffarda, la stagione dell’AZ Alkmaar è stata comunque da incorniciare. Da migliorare, in questa stagione, l’approccio nelle coppe. Nella KNVB Becker, la coppa nazionale, il cammino dell’AZ si è interrotto ai quarti di finale contro il NAC Breda. In Europa League, le Teste di formaggio hanno chiuso il proprio girone al secondo posto dietro al Manchester United, ma sono stati sconfitti ai sedicesimi di finale dagli austriaci del LASK Linz in totale per 3-1. Il popolo di Alkmaar può essere comunque orgoglioso della sua compagine calcistica. Il progetto AZ è pronto a dire la sua in Eredivisie e in Europa.


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Foto di copertina tratta da: Az Alkmaar – account Twitter

Di Matteo Cipollone

Sempre alla ricerca di una storia particolare da raccontare, sempre alla ricerca di qualcosa di nuovo da scoprire. Amo studiare storia e rimango affascinato da quello che essa ci offre. Accumulo libri e talvolta li leggo pure. Unisco due belle passioni: il calcio e la scrittura.

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